Pubblicato il: 22/11/2019 14:18
Si è conclusa ieri la prima missione di tre giorni del Parco archeologico del Colosseo con Electa in Tunisia. I protocolli di intesa siglati con la città di Cartagine e la città di El Jem (antica Thysdrus) nell’ambito della mostra ‘Carthago. Il mito immortale‘ (al Colosseo e Foro Romano fino al 20 marzo 2020) e degli accordi con l’Institut National du Patrimoine de Tunis, sono ora del tutto operativi.
Lo staff del PArCo, inviato in Tunisia in attuazione agli accordi sottoscritti dal direttore Alfonsina Russo, composto dalle archeologhe Martina Almonte e Federica Rinaldi, dall’architetto Stefano Borghini e dal restauratore Alessandro Lugari, ha avviato le attività di studio, conservazione e valorizzazione dei due siti iscritti al Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Tra Tunisi e Cartagine le attività si svolgeranno al Museo Nazionale del Bardo, sede del drammatico attentato terroristico del 18 marzo 2015: nelle due sale, che ancora conservano i segni del dramma di quel giorno, si concentreranno i lavori di restauro e valorizzazione di due straordinari mosaici pavimentali, “feriti” in occasione dell’attentato: il mosaico della Casa dei Laberii di Oudna (Uthina) e il mosaico con i segni dello Zodiaco di Bir Chana. Durante le operazioni di cantiere sarà prevista per un gruppo di restauratori locali una fase di formazione sulle moderne tecniche di restauro del mosaico antico. A El Jem, sede del più grande Anfiteatro d’Africa, il gemellaggio con il Colosseo di Roma sarà l’occasione per una molteplice serie di azioni. E’ infatti in programma un piano di conservazione e manutenzione programmata del quartiere del Foro romano della città, basato sulla Carta del rischio attualmente operativa presso le aree del Foro Romano e del Palatino.
L’anfiteatro, invece, sarà oggetto di una mostra interattiva e di un allestimento di reperti provenienti sia da Roma sia dalla Tunisia, in grado di raccontare l’urbanistica dell’antica città di Thysdrus e il ruolo sociale che essa giocò in antico, essendo dotata di ben due anfiteatri, sede di giochi e spettacoli sul modello di quelli del Colosseo. Un analogo intervento di valorizzazione e di “narrazione” sarà riservato al quartiere delle domus romane e del Museo.
“Tutte le attività sono in programma a partire dalla prossima primavera 2020 – spiega Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo, e gli allestimenti saranno pronti entro l’estate. In autunno infatti il PArCo ospiterà gli esiti dei lavori con una esposizione che avrà come focus l’anfiteatro e la città di El Jem – e conclude – sono molto soddisfatta di queste collaborazioni che favoriscono lo scambio di culture e tradizioni e che nello specifico contribuiscono ad accrescere il valore del patrimonio culturale diffuso nel Mediterraneo.