Pubblicato il: 22/11/2019 18:02
di Silvia Mancinelli
“Mino è tornato, il mio Mino è di nuovo con me. Appena l’ho rivisto mi sono sdraiato per terra, mi scendevano le lacrime”. Fabio Sabbatani Schiuma, capogruppo FdI in V municipio e fondatore del movimento “Riva destra”, trattiene a fatica le lacrime mentre concitato commenta all’Adnkronos il ritrovamento del suo cagnolino, rubato ieri pomeriggio, forse per avere la ricompensa, e rintracciato in meno di 24 ore grazie al lavoro di squadra di poliziotti del commissariato Viminale, volontari e amici del consigliere.
“Tutto è iniziato giovedì pomeriggio (ieri, ndr) in via delle Terme di Diocleziano tra piazza Esedra e la stazione Termini. Ero sceso dall’auto per consegnare alcuni documenti, Mino era seduto dietro. Mi sono voltato e non c’era più”. Mino, un meticcio adottato 5 anni fa da Sabbatani Schiuma, è conosciuto da tutti al V municipio: inseparabile dal suo padrone, che lo porta in consiglio municipale e in vacanza, è – giura il leader di Riva destra – come un figlio.
“Viviamo in simbiosi – racconta – Era con me anche ieri, quando me lo hanno portato via. Da quel momento con gli amici abbiamo perlustrato la zona fino ad avere sue notizie dentro a un supermercato in viale Manzoni. Siamo andati di corsa e gli addetti ai lavori ci hanno confermato che era stato visto entrare insieme a due giovani balordi noti nel quartiere intorno alle 20.30. Ho così presentato denuncia al commissariato Viminale che questa mattina, acquisite le immagini della video sorveglianza, hanno intuito che il furto era stato commesso ad opera di balordi della zona”.
Sorprendente la mobilitazione di volontari e amici del consigliere per ritrovare Mino. La zona tra viale Manzoni e San Lorenzo, la stazione Termini e la Caritas è stata tappezzata di volantini in poche ore. Una ricompensa di mille euro è stata messa per cercare di attirare l’attenzione di queste persone. Che, come immaginato, hanno contattato Schiuma sul suo cellulare. “Alle 12.30 mi è arrivata una telefonata a carico di una donna – racconta il capogruppo di Fratelli d’Italia – che mi ha detto di avere il mio cane. Ci siamo dati appuntamento davanti alla stazione Termini mentre i poliziotti ai quali mi ero rivolto mi guardavano a distanza. Ho riconosciuto Mino, l’ho potuto riabbracciare e intanto gli agenti in borghese sono intervenuti portando in commissariato sia la donna che l’uomo dell’Est Europa”.
“Mino mi ha lavato la faccia di baci, ero sdraiato a terra sull’asfalto – continua Schiuma – Gli agenti di Viminale sono stati esemplari, sia come uomini che come professionisti, nel comprendere la natura del furto. E poi i volontari delle associazioni, i miei amici di Riva destra. Senza loro non ce l’avrei mai fatta”.