Contratti: Centro Studi InContra, sistemi bilaterali ‘nuova via’ rappresentatività  

Centro Studi InContra, sistemi bilaterali 'nuova via' rappresentatività

Pubblicato il: 27/11/2019 15:23

Una nuova ‘strada’ nella rappresentatività dei lavoratori, anche di quelli non iscritti alle sigle sindacali, passa dai sistemi bilaterali. E’ quanto propone il Centro studi InContra, con il suo direttore Salvatore Vigorini, intervistato da Adnkronos/Labitalia a margine di ‘Tutto Lavoro 2019‘, organizzato da Wolkers Kluwer a Roma.

“Come Centro studi il tema della rappresentatività lo stiamo approfondendo sotto diversi aspetti, abbiamo sottolineato che a base di tutti i ragionamenti c’è sempre l’articolo 39 della Costituzione. E cioè la necessità di garantire il pluralismo e la partecipazione di tutti alla vita sindacale”, spiega Vigorini.

“In questi ultimi tempi, si sta accelerando -aggiunge- su una legge sulla rappresentatività per regolamentare questo mondo. E’ chiaro che non può essere un intervento del legislatore che abbia ricadute ‘ad escludendum’ sulle diverse organizzazioni sindacali. Bisogna trovare il modo per garantire la presenza di tutte le sigle sindacali”, sottolinea Vigorini.

E il Centro Studi InContra ha la sua ‘ricetta’, sottolinea Vigorini. “Noi come Centro studi -spiega- abbiamo anche elaborato quello che potrebbe essere un modello per la misurazione della rappresentatività che sia più in linea con quelli che sono i cambiamenti del mondo del lavoro e che quindi guardi a una rappresentatività reale, effettiva e non come avviene oggi in alcuni casi per certi versi presunta”.

“Guardando soprattutto ai lavoratori delle piccole e piccolissime imprese che oggi sono la gran parte dei lavoratori e che rimangono spesso fuori dalle logiche sindacali, non aderiscono ai sindacati, che hanno maggiore necessità di essere rappresentati e tutelati, e che oggi si avvicinano in modo particolare ai sistemi bilaterali, e quindi ai fondi interprofessionali ai fondi sanitari, a quelli previdenziali”, sottolinea.

“Oggi le piccolissime aziende, i lavoratori, trovano nella bilateralità -spiega ancora Vigorini- un riferimento importante, insieme ad assistenza e servizi. Allora, il ragionamento che abbiamo fatto è: perché nella misurazione della rappresentatività non considerare anche gli iscritti ai sistemi bilaterali e quindi ai fondi interprofessionali?”. Secondo Vigorini, “rispetto all’evoluzione dei tempi, del mercato del lavoro e delle norme noi riteniamo che nei sistemi bilaterali si trovi una rappresentazione reale”. “Nelle piccole e piccolissime imprese il lavoratore magari non è iscritto al sindacato ma beneficia di servizi dei sistemi bilaterali e quindi per via indiretta è assistito e allora in questi casi abbiamo una misurazione concreta”, conclude.