Governo, Conte: “Non starò appeso, ora serve rilancio”    

Governo, Conte: Non starò appeso, ora serve rilancio

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Pubblicato il: 10/12/2019 08:41

“Abbiamo vinto lo sprint dei 100 metri. Ora parte la maratona delle riforme strutturali per cambiare davvero il Paese”. Ad annunciarlo il premier Giuseppe Conte, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. “Comunque – sottolinea – non starò appeso perché non è nel mio carattere“. Ci sarà una verifica ma “per il rilancio” perché, rimarca, “dobbiamo correre tutti insieme“.

“Più che di una verifica – spiega il presidente del Consiglio – si tratterà di un rilancio. In soli 100 giorni abbiamo messo in sicurezza il Paese e i risparmi delle famiglie. Abbiamo sterilizzato 23 miliardi di Iva, abbassato tre miliardi di tasse ai lavoratori, restituiremo tre miliardi agli italiani che utilizzeranno la moneta elettronica. Abbiamo più fondi per Comuni, famiglie, disabili e non autosufficienti, forze di polizia e vigili del fuoco”.

Alla domanda se non si stia esagerando con le liti, “c’è qualche segno di incertezza, i cittadini si aspettano massima chiarezza dal governo e dalle forze di maggioranza. Io – sottolinea Conte – ho le idee ben chiare. Il dibattito pubblico di queste settimane non ci ha fatto bene perché ha restituito l’immagine di una maggioranza in cui sono tanti i tentativi di rimarcare uno spazio politico autonomo, di appuntare bandierine. Dobbiamo correre tutti insieme”. “Le riforme strutturali che ci attendono – prosegue il premier – richiedono gioco di squadra e massima determinazione a perseguire l’interesse generale. Inviterò tutti ad abbracciare questo spirito e pretenderò da tutti un chiaro impegno”.

“Con Di Maio ci conosciamo meglio e abbiamo buoni rapporti personali – spiega poi – Con Renzi non ho avuto molte occasioni, ma mi farà piacere incontrarlo presto. Io non ho problemi con nessuno, perché faccio del dialogo il principio della mia azione”.

Poi il Fondo salva stati. “Sul Mes non ha aiutato l’Italia l’insieme di falsità della coppia Salvini-Borghi – dice Conte – La Lega che ho conosciuto io aveva respinto le pulsioni antieuropeiste mentre ora vedo che la golden share è in mano a chi vuole portare l’Italia fuori dall’Europa”. “Ma allora lo si dica, senza prendere in giro i cittadini e le altre forze politiche di centrodestra. Non si utilizzi un dibattito, peraltro molto tecnico e sin qui condiviso anche dalla Lega, per soffiare sul vento del no euro” scandisce il premier.