“Niente plastica nel mio chiosco al Poetto, ecco come ho fatto” 

Niente plastica nel mio chiosco al Poetto, ecco come ho fatto

Foto dell’Oasi Café al Poetto

Pubblicato il: 03/01/2020 15:23

La struttura in legno, i lettini e il signor Stella, l’amatissimo gatto del chiosco. A vederlo sembra una delle tante attività sul lungomare del Poetto, ma l’Oasi Café di Cagliari ha una marcia in più. “Sono anni che ci lavoriamo, da quest’anno siamo completamente plastic-free” dice all’Adnkronos il giovane proprietario Luciano Spiga, “faccio 36 anni a febbraio”, aggiungendo che “all’iniziativa hanno aderito anche altri sette chioschi del litorale”.

Il progetto della fondazione Medsea e dell’organizzazione ambientale americana ‘Parley for the Oceans’ ha coinvolto, infatti, diverse attività di ristorazione nella campagna ‘#Barforthesea’. “La plastica negli anni precedenti era solo quella delle bottigliette per l’asporto che abbiamo sostituito con le lattine d’alluminio. Per quelle da mezzo litro, invece, abbiamo usato il vetro a rendere”.

Una scelta apprezzata dalla clientela tanto che per alcuni è diventata una moda. “I giovani hanno gradito molto il cambiamento, in molti mi hanno fatto i complimenti. I ragazzi sono molto attenti, Greta Thunberg sta facendo un bel lavoro di trasformazione della mentalità. C’è chi è venuto addirittura soltanto per vedere e comprare la lattina d’acqua. Anche il turista straniero ha risposto positivamente perché è in linea con quello che accade un po’ in tutta Europa”.

L’addio alla plastica a 360 gradi ha richiesto molta attenzione, “le cannucce per esempio sono in cellulosa“, e qualche piccolo investimento. “Abbiamo dovuto comprare un frigorifero super ecologico. In molti temevano che le spese sarebbero state troppe, per questo non tutti i chioschi hanno aderito all’iniziativa. Si sbagliavano, per fortuna. Non solo le entrate sono state le stesse, ma ci ha guadagnato anche l’ambiente”. Cambierete? “Questo è il nostro lifestyle, non si cambia: si adotta ed è per sempre” conclude augurandosi che “siano in molti in futuro a copiarci”.