Soleimani, Israele eleva stato di allerta 

Soleimani, Israele eleva stato di allerta

(AFP)

Pubblicato il: 03/01/2020 10:22

Fonti del ministero degli Esteri e della Difesa israeliani hanno annunciato l’innalzamento dello stato di allerta per le proprie delegazioni all’estero dopo l’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani in un raid aereo Usa a Baghdad. Inoltre, il livello di sicurezza è stato rafforzato per le delegazioni israeliane nelle ”regioni sensibili”.

Secondo il Jerusalem Post, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu rientrerà in Israele prima del previsto riducendo la sua visita ufficiale in Grecia, dove si era recato ieri per la firma dell’accordo con i governi greco e cipriota sul gasdotto East-Med per l’esportazione di gas israeliano.

SIRIA – Dal canto suo il regime di Damasco ha condannato ”nei termini più duri” quella che ha definito la ”criminale aggressione degli Stati Uniti che ha portato al martirio del leader di al-Quds, il generale iraniano Qassem Soleimani”. E’ quanto riporta l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana citando una fonte del ministero degli Esteri di Damasco. Nella nota viene anche ricordato il ”vice presidente della Commissione delle Unità di mobilitazione popolare irachene, Abu Mahdi al-Muhandis”, anche lui ucciso nel raid aereo Usa a Baghdad. Citando anche l’uccisione di una serie di miliziani sciiti iracheni nel raid, la Sana parla di una ”pericolosa escalation della situazione nella regione”.

CINA – Pechino chiama tutte le parti, “soprattutto gli Stati Uniti” a dar prova di moderazione a seguito della morte del generale Qassem Soleimani. “La Cina si è sempre opposta all’uso della forza nelle relazioni internazionali”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang parlando con i giornalisti. “Esortiamo le principali parti, specialmente gli Stati Uniti, a mantenere la calma e dar prova di moderazione per evitare nuove escalation della tensione”, ha aggiunto.