Azimut, stima utile netto 2019 tra i 360 e i 370 mln euro 

Azimut, stima utile netto 2019 tra i 360 e i 370 mln euro

(Afp)

Pubblicato il: 09/01/2020 17:02

Sulla base dei primi dati di sintesi e delle stime dei risultati del 2019, il Gruppo Azimut prevede di chiudere il 2019 con il miglior utile netto consolidato della storia del Gruppo, compreso fra i 360 e i 370 milioni di euro. I dividendi cumulati distribuiti agli azionisti nei 5 anni del piano 2015-2019, includendo quanto verrà proposto al Consiglio di amministrazione di Azimut Holding, convocato per il 5 marzo 2020, saranno pari ad almeno 7,8 per azione. Considerando tale proposta di dividendo, la media del payout complessivo nei 5 anni sarà superiore al 90% circa, superando ampiamente il target previsto da piano, ed equivalente ad uno yield medio cumulato del 44%. Con questo risultato Azimut ha raggiunto tutti i target indicati nel business plan quinquennale per la terza volta consecutiva dal 2004.

Nel 2019 il Gruppo ha registrato una raccolta netta di c. € 4,6 miliardi, portando così il patrimonio complessivo a superare i 59 miliardi di euro (contro i €50 miliardi a piano e +16% rispetto a fine 2018). Inoltre, è già stato pienamente raggiunto e superato anche l’obiettivo fissato a fine piano relativo alle masse totali delle attività estere del Gruppo. Alla fine del 2019, infatti, il totale del patrimonio raccolto gestito dalle realtà non domestiche del Gruppo ha raggiunto il 29% del totale, contro il 15% preventivato a piano. La contribuzione all’EBITDA(1) di Gruppo dell’estero è stimata tra € 50 e 55mn (c. +53% rispetto al 2018).

Anche alla luce di questi risultati, il Gruppo stima, in condizioni di mercato normali, un’utile netto per il 2020 di almeno € 300 milioni rispetto al range € 250-300mln indicato durante l’Investor Day del 4 giugno 2019. Questo ulteriore target sarà raggiungibile grazie ad una crescita su tutte le linee di business: la distribuzione in Italia, i prodotti alternativi e le attività estere.

Prosegue a pieno ritmo il progetto sugli investimenti alternativi. Dopo il successo del più grande evento italiano dedicato ai mercati privati, Azimut Libera Impresa EXPO, la raccolta sui prodotti lanciati nell’ultimo trimestre del 2019 è di oltre € 450mn, portando a più di € 1 mld le masse sui prodotti di private markets. In aggiunta, è ufficialmente partito il collocamento del fondo Italia 500, realizzato in collaborazione con P101 Sgr, che sarà un fondo comune di investimento alternativo chiuso e non riservato, la cui durata sarà di 10 anni, con un importo minimo di sottoscrizione di 5 mila euro. Le aziende target sono startup con un fatturato sino a 5 milioni di euro e PMI con sede prevalentemente in Italia, operanti su tecnologie, prodotti e/o servizi riferibili ai settori industriali e digitali, con un fatturato compreso tra i 5 e 50 milioni di euro.

Inoltre, gli aderenti all’operazione di rafforzamento della partecipazione in Azimut Holding. (cosiddetta “Leveraged Buyout”) sottoscritta nel maggio 2018 hanno concordato con la banca finanziatrice di estendere la durata del finanziamento di ulteriori due anni, portando la scadenza a giugno 2023 e confermando ulteriormente il proprio impegno alla creazione di valore nel lungo termine.

Infine, come previsto dalle clausole sottoscritte nel 2018 e successivamente alla scadenza del lock up, l’azionista Timone Fiduciaria ha comunicato ad Azimut Holding che il fondo di private equity Peninsula Investments II S.C.A. è di comune accordo uscita dal patto di sindacato, dando così maggiore flessibilità ad Azimut Holding S.p.A. di proseguire nell’attuazione del piano di buyback approvato dall’Assemblea degli azionisti in data 24 aprile 2019, che ha fissato il limite massimo di acquisto a € 50 per azione.

Pietro Giuliani, Presidente del Gruppo, commenta: “Nel 2019 abbiamo generato una performance media netta al cliente migliore del mercato e pari a circa il +8.5%. Non c’è modo migliore per festeggiare i 30 anni di storia di Azimut raggiungendo con successo, per la terza volta consecutiva, tutti gli obiettivi previsti dal piano quinquennale. I risultati dell’anno appena terminato vanno indubbiamente in questa direzione con un utile netto di fine esercizio che, attestandosi tra € 360 e € 370 milioni di euro, segna un nuovo record storico e una performance in Borsa (+128% al 31/12/2019) che ha premiato il nostro titolo come il migliore del listino principale. La fiducia che riceviamo dai clienti e dagli azionisti ci spingono a mantenere lo stesso passo serrato per raggiungere anche nel 2020 un risultato di almeno 300 milioni di utile netto. Il 2019 ha visto, inoltre, una forte accelerazione rispetto agli obiettivi di crescita delle attività all’estero, che oggi valgono per quasi il 30% delle masse complessive e hanno contribuito, secondo le stime, all’EBITDA di Gruppo con € 50-55 milioni. Infine, siamo soddisfatti di aver lanciato i primi prodotti nel segmento dei private markets per democratizzare questa asset class, che ci hanno permesso in pochi mesi di oltrepassare € 1 miliardo di masse.”