“Economia italiana appena sopra lo zero” 

Economia italiana appena sopra lo zero

(Fotogramma)

Pubblicato il: 13/01/2020 10:56

“L’economia italiana è appena sopra lo zero, con più occupazione, consumi in debole aumento e tassi sovrani stabili. Per la crescita mancano gli investimenti, che non ripartono, e il credito, che è in calo”. Lo scrive il Centro Studi di Confindustria in Congiuntura flash sottolineando che “si conferma anche nel quarto trimestre 2019 il persistere di una sostanziale stagnazione”. ”L’export cresce a fatica, con i mercati extra-UE cruciali, ma aumentano i rischi – continua la nota -. L’instabilità in Iran e Libia potrebbe causare uno shock petrolifero. Scambi mondiali deboli, così come l’Eurozona, ma la crescita Usa è solida, migliora la Cina e reggono i mercati finanziari”.

”Italia appena sopra lo zero – scrive il Csc -. Si conferma anche nel 4° trimestre 2019 il persistere di una sostanziale stagnazione. L’industria è ancora in difficoltà: a dicembre gli ordini sono in parziale recupero, ma il PMI (Purchasing Managers’ Index) è crollato ancor di più (46,2) e il CSC stima una produzione in calo nel trimestre. Nei servizi, invece, il Pmi è salito a dicembre, in area di debole crescita (51,1)”.

”Più occupazione – conferma il Csc -. È ripartita in autunno l’espansione dell’occupazione (+0,2% a ottobre-novembre sul 3° trimestre), trainata dalla componente dipendente, specie a tempo indeterminato. Gli occupati in aumento a ritmi più alti del PiL implicano un calo della produttività del lavoro (-1,3% da inizio 2018)”.

L’export cresce a fatica – continua la nota -. In ottobre l’export è cresciuto del 3,2%, terzo aumento consecutivo, sostenuto dalle vendite extra-UE (deboli però a novembre). Giappone e Svizzera i mercati più dinamici, male in Medio Oriente, Sud America, Cina. Deboli le prospettive: gli ordini esteri sono in lieve risalita a dicembre, dai minimi. Pesano i dazi USA sull’agro-alimentare e le incertezze globali, specie per l’automobilistico”.

”Dovrebbe proseguire una modesta espansione dei consumi: la fiducia delle famiglie ha recuperato in parte a dicembre, con opinioni più favorevoli sull’economia; sono risalite le immatricolazioni di auto (+2,6% nel 4° trimestre). Tuttavia: la spesa resta frenata da un risparmio elevato; gli ordini interni dei produttori di beni di consumo sono lievemente peggiorati negli ultimi mesi”, sottolinea il Csc.

Per il Csc gli investimenti non ripartono. ”La spesa delle imprese per investimenti è attesa ancora debole, sia nel 4° trimestre 2019 che a inizio 2020. A dicembre, infatti, gli ordini interni dei produttori di beni strumentali hanno recuperato un po’ e la fiducia nel manifatturiero è rimasta stabile, ma entrambi gli indicatori sono su livelli molto ridotti. Inoltre, le condizioni per investire restano piuttosto incerte”.

Tassi sovrani stabili, sottolinea il Csc. ”A gennaio il rendimento del Btp decennale rimane in media a 1,29%, poco sopra i minimi di ottobre. Quasi invariati i tassi anche negli altri paesi dell’Eurozona (Germania -0,25%). Perciò, lo spread dell’Italia è fermo a 154 punti base. Questi dati confermano che l’effetto degli acquisti BCE (24 miliardi di euro di bond pubblici a novembre-dicembre), è stato già scontato dai mercati”.