Guerini: “Possibile rimodulare missione in Libia” 

Guerini: Possibile rimodulare missione in Libia

(Fotogramma)

Pubblicato il: 15/01/2020 09:56

“Laddove il processo di pacificazione avesse uno sviluppo positivo” e si aprisse la strada a un “intervento internazionale” ci “sarebbe margine per una possibile rimodulazione dell’intervento nazionale“. Lo ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, in audizione nelle Commissioni Difesa di Senato e Camera in seduta congiunta, sulla situazione dei contingenti militari italiani impegnati in missioni internazionali in Medio Oriente, parlando della presenza dei nostri militari in Libia.

“Confermare – dice ancora il ministro in vista del decreto missioni 2020 – la presenza dei nostri militari nei teatri operativi di Libia, Iraq, Afghanistan, Libano”. L’obiettivo, ha detto Guerini, è “tutelare gli interessi nazionali”, rispondere agli “obblighi internazionali” e a “specifiche richieste di assistenza”.

Intendiamo incrementare la nostra presenza in Sahel” ma anche in regioni quali lo “stretto di Hormuz”, ha continuato Guerini, che ha quindi parlato della presenza dei nostri militari in Libia. “Laddove il processo di pacificazione avesse uno sviluppo positivo” e si aprisse la strada a un “intervento internazionale”, ha detto, ci “sarebbe margine per una possibile rimodulazione dell’intervento nazionale”. “Non ci sono minacce dirette al nostro contingente in loco“, ha quindi sottolineato.

Per quanto riguarda l’Iraq, “ho proposto una riunione a livello politico dei paesi membri della coalizione per fare il punto della missione e sui prossimi passi ribadendo che lo scopo della missione è la lotta a Daesh”. Guerini ha proposto infatti la convocazione di una “riunione straordinaria” a livello politico dei “ministri della Difesa dei paesi membri della coalizione, perlomeno di quelli più direttamente impegnati, per fare il punto della missione ribandendo lo scopo finale della stessa, ovvero il contrasto di Daesh in tutte le sue forme”.

“Anche al ministro della Difesa iracheno, il generale Al Sammari, che ho incontrato lo scorso dicembre nell’ambito della mia visita in teatro operativo e che ho contattato telefonicamente in seguito all’attacco iraniano – ha sottolineato Guerini – ho ribadito che la priorità nazionale rimane la lotta al terrorismo”.