Omicidio Polizzi, Bonafede attiva ispettori su scarcerazione  

Omicidio Polizzi, Bonafede attiva ispettori su scarcerazione

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Pubblicato il: 17/01/2020 17:49

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha attivato gli ispettori per accertamenti sul caso di Alessandro Polizzi, ucciso a Perugia nel 2013, in merito alla scarcerazione per decorrenza dei termini di Riccardo Menenti, già condannato all’ergastolo per l’omicidio del giovane perugino e per quello tentato di Julia Tosti.

Menenti è uscito dal carcere di Terni il 10 gennaio scorso, su disposizione della Corte d’Assise d’Appello di Firenze che aveva indicato questa data già nella sentenza del 19 giugno scorso, se non fosse intervenuta nel frattempo una sentenza definitiva. Ma ad oggi non c’è stata altra pronuncia: dopo i ricorsi in Cassazione presentati dagli avvocati, l’udienza deve essere ancora fissata. I suoi legali chiedono per lui il riconoscimento delle attenuanti generiche.

Giovedì la madre di Alessandro Polizzi, Daniela Ricci, aveva scritto una mail al Guardasigilli chiedendo un suo intervento. Ma il ministro, a quanto si apprende, aveva già dato disposizioni all’ispettorato, subito dopo avere appreso la notizia della scarcerazione. I familiari di Polizzi hanno manifestato a Roma davanti alla Corte di Cassazione e davanti alla sede del ministero in Via Arenula.

La famiglia è stata in silenzio a lungo e ora ha gridato la sua rabbia e la sua indignazione. “Ci siamo recati davanti al ministero e abbiamo chiesto a chi era all’ingresso se il ministro o chi per lui poteva riceverci – racconta all’Adnkronos Daniela Ricci – ma ci hanno detto che non era possibile”. Dopo essere “rimasti lì davanti, nel luogo dove avevamo l’autorizzazione a manifestare – continua – dopo circa un’ora dal ministero ci hanno fatto sapere che la mail che avevo inviato ieri era stata letta con attenzione e che il ministro si era attivato per effettuare le verifiche necessarie e che appena possibile avrebbe fatto avere notizie in merito”.

“Sono amareggiata, l’impressione è che si siano mossi solo dopo la nostra protesta – aggiunge ancora la donna -, sarebbero dovuti intervenire prima. Spero in una risposta positiva il più presto possibile“.