Sardine in piazza: “Proteggiamo Bibbiano da gogna” 

Sardine in piazza: Proteggiamo Bibbiano da gogna

(Fotogramma)

Pubblicato il: 23/01/2020 19:27

“Siamo in piazza per lo stesso motivo per cui ci hanno invitati i cittadini: cercare di proteggere Bibbiano dalla gogna mediatica esercitata in questo ultimo anno. Purtroppo sembra prevalgano gli argomenti vuoti e chi grida allo scandalo, invece che le persone che delegano le cose da fare a chi è competente”. Così, parlando all’AdnKronos, Youness Warhou, rappresentate delle Sardine di Reggio Emilia. Dopo la diatriba per piazza della Repubblica, andata alla Lega per via del diritto di prelazione per i partiti in campagna elettorale, alle sardine è stata assegnata piazza Libero Grassi, che a un paio d’ore dall’inizio del flash mob ha già iniziato a riempirsi, in attesa che arrivino i quattro fondatori del movimento, Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa.

A 200 metri di distanza sul palco leghista, sormontato dalla scritta “Giù le mani dai bambini” senza alcun simbolo, Matteo Salvini, che del comune di Reggio Emilia, al centro dell’inchiesta Angeli e Demoni’, nata sui presunti casi di affidamenti irregolari di minori, ha fatto un appuntamento clou della campagna elettorale in Emilia-Romagna, a sostegno della candidata Lucia Borgonzoni.

Il centro cittadini è ‘blindato’: a ‘dividere’ le due piazze ci sono circa 200 agenti e diversi mezzi blindati delle forze dell’ordine. “Bibbiano è diventato il paese degli orchi”, racconta Younes, mentre sul palco di piazza Libero Grassi si scaldano gli strumenti musicali. Gli organizzatori, infatti, hanno invitato le sardine a portare uno strumento musicale per dare vita ad una grande “orchestra ittica”. Alle spalle del palco c’è il furgone che recita “Bibbiano non si lega” mentre in piazza è arrivato lo striscione che cita Liliana Segre, “pensate con la vostra testa, e non con quella di chi grida più forte”. “Se ti presenti e dici che sei di Bibbiano, tutto ciò che l’altra persona pensa è il caso mediatico che ci è stato costruito sopra – spiega Warhou – vogliamo dare una nuova immagine alla città”.