5 top trend per il mercato del lavoro  

5 top trend per il mercato del lavoro

(Fotogramma)

Pubblicato il: 31/01/2020 13:14

Cinque trend top per il mercato del lavoro del 2020. Sono quelli che individua l’ndagine sui trend del mercato del lavoro 2020 condotta da InfoJobs, piattaforma di recruiting online numero 1 in Italia, su un campione rappresentativo di aziende iscritte al portale. Si parte dal ‘Digital4Human Hr, con tecnologia e digitalizzazione imprescindibili, ma al servizio del capitale umano secondo il 32% del campione.

La crescita digitale e l’intelligenza artificiale, spiegano da Infojobs, diventano strumenti imprescindibili per poter ricercare, valutare e selezionare i candidati in modo efficace, ma anche e soprattutto per valorizzare il capitale umano presente in azienda. Il digitale è una grande risorsa, non è un fine in sé ma mezzo per ottimizzare i processi e liberare tempo ad alto valore aggiunto da dedicare al raggiungimento degli obiettivi. Questo trend è chiave soprattutto per le aziende di grandi dimensioni (oltre 500 dipendenti), dove raggiunge il 39%.

C’è poi l’upskilling e lo reskilling, con formazione continua e tailor made (per il 27% del campione). Un aspetto chiave soprattutto per le aziende di piccole e medie dimensioni, la formazione continua permette di lavorare su un duplice livello, valorizzando da un lato le risorse grazie a un aggiornamento continuo che permette di restare al passo con i tempi ed evolversi in linea con le rinnovate esigenze aziendali, dall’altro creando nuove figure professionali tailor-made che non esistono sul mercato e che possono essere formate solo on the job.

Il 2020 sarà l’anno dell”organigramma liquido‘, con gli obiettivi che vincono sul cartellino (secondo il 20,5% del campione). La priorità e la valutazione delle performance si concentrano sempre di più sugli obiettivi raggiunti, sull’autonomia e sull’empowerment; viene quindi meno la necessità del controllo gerarchico e della presenza constante in ufficio. Questa visione dà origine a un organigramma più liquido e orizzontale, sposato soprattutto dalle grandi aziende, mentre sembra più difficile da attuare per le Pmi e per alcuni settori specifici, il cui business non può prescindere dalla presenza fisica e da un’organizzazione strutturata.

E l’employer branding non è più una tendenza, ma una vera e propria realtà (per il 14% del campione). Che sia interna o esterna, in un mercato altamente competitivo è fondamentale per le aziende costruirsi una reputazione solida, che miri ad attrarre candidati e clienti, ma anche a mantenere alto l’engagement dei dipendenti. Nel 2020 l’employer branding rappresenta un asset per le aziende, tanto da non essere più un trend emergente ma una realtà consolidata.

E ancora ‘purpose driven Hr‘, la cultura d’impresa come leva strategica e differenziante (6,5%). Un trend nuovo e ancora di nicchia, ma che diventa sempre più evidente non solo per gli Hr è quello del purpose aziendale e della cultura d’impresa. La scommessa per il futuro, e in qualche modo la premessa per arrivare davvero a un’organizzazione liquida funzionante, è la creazione di una forte condivisione di valori e cultura a tutti i livelli, dai vertici ai dipendenti, perché lo scopo per cui si fa business diventerà sempre più centrale per il business stesso.