Virus, “turisti cinesi in condizioni discrete” 

Virus, turisti cinesi in condizioni discrete

(Foto Afp)

Pubblicato il: 31/01/2020 14:50

Sono in condizioni “discrete” i due cittadini cinesi risultati positivi al coronavirus e ricoverati all’Istituto malattie infettive Spallanzani di Roma. La moglie di 65 anni si trova, appunto – hanno reso noto i medici – in condizioni di salute discrete con iniziale interessamento intersiziale. Il marito, 66 anni, è anche lui in discrete condizioni “pur con un interessamento polmonare più pronunciato”.

“Oggi alle 13 la Asl competente di Roma centro ha informato l’albergo concludendo che non si ravvede la necessità di ulteriore iniziativi di sanità pubblica”, ha fatto sapere l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato in conferenza stampa all’Istituto Spallanzani a Roma dove sono ricoverati i due cinesi

“Da quanto emerso, durante il soggiorno la coppia di pazienti ha limitato gli spostamenti dentro l’hotel e indossato delle mascherine“, ha detto ancora D’Amato aggiungendo che i 20 cinesi in osservazione allo Spallanzani, la comitiva che viaggiava con la coppia, “sono asintomatici e sono in osservazione” in istituto.

“Sono stati individuati tre possibili contatti con la coppia di turisti cinesi (casi confermati di coronavirus) posti in sorveglianza domiciliare, per massima cautela, a cura delle Asl competenti”, ha precisato poi D’Amato per il quale “dire che non ci saranno altri casi è non guardare in faccia la realtà. Dobbiamo stare attenti e seguire quello che ci raccomandano le agenzie internazionali, ovvero identificare precocemente altri casi”.

“Il 29 gennaio alle 18 a seguito di una chiamata al numero unico 112 da parte del personale dell’hotel Palatino per episodi di febbre in due ospiti provenienti dalla provincia di Hubei, è scattato il protocollo regionale” per il coronavirus, ha ricostruito l’assessore alla Sanità del Lazio. Immediatamente è partita la macchina d’intervento sanitario. I pazienti sono poi stati “trasportati allo Spallanzani dove è iniziata la valutazione clinica e contemporaneamente l’Asl ha avviato le indagini epidemiologiche”.