Virus, il racconto dell’italiano a Wuhan  

Virus, il racconto dell'italiano a Wuhan

(AFP)

Pubblicato il: 01/02/2020 10:36

Tornare a casa. Questo è il desiderio più grande e più forte di Michael Talignani, modenese, che si trova in a Wuhan per un’azienda importante nel settore della ceramica, città da dove è partito il coronavirus che ha provocato oltre 200 morti e migliaia di infettati.

“Si vive una sensazione di impotenza, come ‘vorrei fare qualcosa ma non posso’ – racconta al telefono all’Adnkronos Talignani – e la viviamo sia noi qui che i familiari in Italia. Non vedo l’ora di arrivare in Italia: il sospiro di sollievo lo farò quando le ruote dell’aereo toccheranno il suolo italiano. Certo non potrò subito riabbracciare i miei cari ma va bene, sarò comunque più tranquillo”.

“So che saremo alloggiati in un’area militare, alla Cecchignola mi pare, – prosegue Talignani – e che dovremo restare per almeno 15 giorni. E dopo potrò raggiungere mia moglie e i miei due figli a Modena”.

“E’ dal 22 gennaio scorso che siamo chiusi in hotel – continua – non possiamo uscire e la situazione è pesante: la preoccupazione del contagio, il pensiero dei familiari in Italia, sono sposato e ho due figli, e poi non poter uscire, dover rimanere sempre confinati in hotel è veramente difficile. La tensione sale, soprattutto quando non sai se riuscirai a tornare a casa. Ieri abbiamo saputo che un aereo militare ci verrà a prendere e che lunedì saremo in Italia: finalmente”.

Talignani descrive poi la situazione in città: “Nessuno direbbe mai che qui ci vivono 11 milioni di abitanti – dice Talignani – per la città non c’è nessuno, è tutto chiuso… negozi, ristoranti, uffici: tutte le saracinesche sono abbassate, porte sprangate. In giro ci sono solo mezzi di soccorso, ambulanze e polizia che controlla che non avvengano atti di sciacallaggio. Ma la popolazione è molto, molto disciplinata e non ve ne sono stati”.

“Contraccolpo per l’economia? Sicuramente per la città, ma anche per il Paese – dice ancora Talignani – diverse aziende europee e hanno sede proprio qui a Wuhan e sono ferme, la Cina esporta tantissimo: l’impatto economico sarà pesante”.

“Tornare qui? Non credo. Per un lungo periodo starò alla larga dalla Cina – conclude Talignani -. Non so se e quando passerà la paura. Forse tra qualche tempo, quando ripensandoci ci riderò su… per il momento voglio solo tornare a casa”.