L’Anpi e il convegno sulle foibe, scoppia la polemica 

L'Anpi e il convegno sulle foibe, scoppia la polemica

(Fotogramma)

Pubblicato il: 04/02/2020 11:15

E’ polemica per il convegno dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, dal titolo ‘Il fascismo di confine e il dramma delle foibe’, organizzato oggi nella Biblioteca del Senato in vista del ‘Giorno del ricordo’ (10 febbraio). Un “attacco subdolo e negazionista” sul tema delle foibe, per Donatella Schürzel, presidente Anvgd Roma e vicepresidente nazionale, per la quale negare “la storia drammatica del mondo giuliano-dalmata, che è storia d’Italia, è ignobile e disdicevole specie quando questo viene proposto in sedi che fanno capo alle Istituzioni, come la biblioteca del Senato”.

Anche per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, “il convegno rappresenta senza dubbio l’ennesima occasione, dal chiaro intento revisionista, di voler minimizzare o provare a giustificare la violenza contro gli italiani. E’ un vero e proprio oltraggio agli esuli istriani e dalmati infoibati vittime dell’odio comunista e, ancor più grave, che il tutto avvenga all’interno di un’Istituzione”. “Non è accettabile – continua la Meloni all’Adnkronos – che ancora ci sia bisogno di rimarcare che le foibe non sono state un dramma ma un crimine i cui colpevoli troppo spesso non hanno pagato. Anpi senza vergogna’.

Parla di un convegno dal chiaro obbiettivo negazionista” anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. “Faccio presente -afferma- che una legge dello Stato ha istituito per il 10 febbraio il Giorno del ricordo dedicato ai martiri delle foibe e alle vittime dell’esodo. Il negazionismo non è, quindi, ammesso. L’Associazione partigiani, se sarà protagonista di atteggiamenti inaccettabili, violerà la legge oltre che la verità della storia. E’ inutile parlare al Senato di Commissioni contro razzismo e violenze verbali se poi tutto ciò passerà sotto silenzio. Personalmente lo farò presente in Aula, perché sarebbe grave da parte di gruppi parlamentari fare da sponda a tesi intollerabili senza assumersene la responsabilità davanti alla pubblica opinione”.