Rogo Thyssen, due ex manager condannati in Germania   

Rogo Thyssen, due ex manager condannati in Germania

Pubblicato il: 04/02/2020 17:31

Dovranno scontare cinque anni di reclusione in Germania i due ex manager della Thyssenkrupp condannati in via definitiva il 13 maggio 2016 da un tribunale italiano a 9 e 6 anni rispettivamente per il rogo del 2007 in cui persero la vita sette operai: i loro ricorsi in appello sono stati respinti da una corte distrettuale di Essen che ha dichiarato attuabili le condanne pronunciate in Italia, adeguando la penda detentiva a quelle previste dalla legge tedesca. Dopo la sentenza di oggi, i due ex manager verranno incarcerati in Germania.

A pronunciarsi è stata la seconda sezione penale del tribunale regionale superiore di Hamm che, secondo quanto reso noto oggi, ha respinto in quanto infondati – il 23 gennaio – i ricorsi dei due imputati contro le decisioni del tribunale regionale di Essen del 17 gennaio 2019 e del 4 febbraio 2019, che avevano dichiarato ricevibile l’esecuzione di una sentenza italiana nei loro confronti adeguando la pena alle leggi tedesche.

“Per noi da quella tremenda notte del 6 dicembre 2007 non c’è stato più nulla da festeggiare. Apprendiamo la notizia della sentenza, è un passo avanti ma la vera notizia per noi familiari sarà quando ci diranno che saranno entrati in carcere”, dice all’Adnkronos Graziella Rodinò, mamma di Rosario, uno dei sette operai morti nel rogo della Thyssen di Torino.

“La sentenza è un ulteriore passo in avanti anche frutto del nostro intervento sulla Corte europea. L’unica preoccupazione, più che legittima dopo quasi quattro anni dalla sentenza definitiva, è che possano esistere altre istanze che i due condannati tedeschi possano far valere”, afferma all’Adnkronos Antonio Boccuzzi, l’unico operaio della Thyssen di Torino scampato al rogo che nel dicembre 2007 causò la morte di sette suoi colleghi, commentando la sentenza. “L’auspicio – conclude Boccuzzi – è che finalmente il percorso chiuso in Italia nel maggio del 2016 si traduca con l’unico epilogo possibile, che le porte del carcere si aprano per i due manager tedeschi”.