Andrea Vianello: “Ictus fulmine che non sai cosa ti lascia” 

Andrea Vianello: Ictus fulmine che non sai cosa ti lascia

Pubblicato il: 07/02/2020 10:37

Nessuno ti dirà mai se tornerai quello che eri“. Andrea Vianello ospite stamane di Agorà per raccontare ‘Ogni parola che sapevo’, il libro scritto dopo l’ictus che lo ha colpito circa un anno e mezzo fa. “Il nostro cervello non sappiamo come riprenderà”, dice ancora, ma “il 70% del cervello che non usiamo, i neuroni specchio, si attiva per lavorare al posto di quello che non c’è più”.

“Un ictus è un fulmine che arriva e non sai cosa ti lascia, ti lascia un danno. Il mio era meno visibile, ma era quasi più importante per me”, dice il giornalista, che per controllare ogni giorno di non aver perso le parole ripete “sempre i nomi dei miei figli, anche oggi, ogni mattina, controllo per vedere se ce li ho tutti”. Poi l’invito alla conoscenza della malattia, perché “l’ictus è la seconda causa di morte, e la prima di disabilità. Bisogna parlarne. C’è un prima e un dopo l’ictus, ma le nostre anime – assicura – sono sempre intere“.