Bufera social su Calenda dopo il tweet sullo sciopero 

Bufera social su Calenda dopo il tweet sullo sciopero

(Fotogramma)

Pubblicato il: 08/02/2020 17:43

Bufera social su Carlo Calenda dopo il tweet sugli scioperi, in cui il leader di Azione ha contestato la simultaneità dello stop di aerei e treni. Una presa di posizione arrivata a poche ore dall’incidente ferroviario di Lodi che non è piaciuta a molti. Tra i critici lo scrittore Christian Raimo che ha commentato con un tweet al curaro: “In solo 6 righe: 1. attacco al diritto di sciopero, 2. stigma sui lavoratori, 3. delegittimazione dei sindacati, 4. senso di onnipotenza sulle politiche industriali, 5. insensibilità per i morti nel disastro ferroviario. Un leader. Come sempre”.

Critiche alle quali però Calenda ha puntualmente risposto: “In 5 punti il cretinismo della sinistra finta. 1) non ho attaccato il diritto di sciopero ma l’opportunità di farlo nel trasporto aereo e ferroviario contemporaneamente; 2) dove vedi lo stigma; 3) non ho parlato di sindacati; 4) si chiama responsabilità; 5) non ti permettere”. E repliche e ironia Calenda non le ha lesinate a nessuno dei suoi detrattori. “Certamente in questo caso i ferrovieri avevano una ragione, ma Alitalia no”, ha risposto ad Antonio e a molti altri che ricordavano la concomitanza con il disastro ferroviario.

“L’infallibilità non appartiene più neanche al Papa. Chiederla per i sindacati mi sembra un tantino eccessivo”, ha quindi ironizzato rispondendo a Frizzante che chiedeva “quando la politica ci permetterà di pensare che sia al fianco dei cittadini che sono lavoratori?”

Ironica replica asciutta anche per A. che chiamando a modello il popolo francese invocava non un singolo giorno di stop ma proteste incendiare e sciopero a oltranza. “‘Incendiavamo tutto’. Sinistra democratica?” il cinguettio di Calenda. Mentre con serietà ha risposto all’ironia di Katia che dopo aver chiesto ai lavoratori di “non morire di giovedì”, invitava coloro che avevano messo like a “questo tw orrendo di Calenda” ad andare per la propria “strada di deserto interiore”. “Katia – ha scritto il leader di Azione – il tuo dramma è non rendersi conto che la strumentalizzazione di due lavoratori morti per alimentare una polemica assurda è la peggiore forma di non rispetto. Altro che empatia. Si chiama sciacallaggio”.