Virus, resta su superfici fino a 9 giorni  

Virus, resta su superfici fino a 9 giorni

(Afp)

Pubblicato il: 10/02/2020 11:28

I coronavirus umani “possono rimanere infettivi sulle superfici inanimate a temperatura ambiente fino a 9 giorni“, come emerge da uno studio appena pubblicato da ricercatori tedeschi sul ‘Journal of Hospital Infection’. “Questo, però, badate bene, significa solo che c’è il virus, perché dati sulla trasmissibilità attraverso il contatto con una superficie contaminata non sono disponibili per il coronavirus”, commenta il virologo Roberto Burioni, sul suo sito ‘Medical Facts’.

Sappiamo però che per altri virus, come l’influenza“, il contagio “può avvenire, per cui rimane validissimo il consiglio di lavarsi bene le mani”, sottolinea.

C’è anche una notizia buona: “I coronavirus sono molto facili da inattivare. Basta la candeggina diluita, l’alcol e i gel disinfettanti a base di alcol. Che dobbiamo usare perché in Italia il coronavirus non c’è – e speriamo non arrivi – ma l’influenza ‘normale’ non solo c’è, ma sta raggiungendo il suo picco e questi detergenti inattivano anche il virus che la causa”.

REZZA (ISS) – I coronavirus umani possono rimanere infettivi sulle superfici inanimate a temperatura ambiente fino a 9 giorni? “Lo studio tedesco è stato condotto su altri coronavirus, non su quello emerso in Cina. Dunque questo elemento è ancora da dimostrare, ma il fatto che possa rimanere sulle superfici non fa la differenza: per quanto sappiamo la Mers (Sindrome respiratoria del Medio Oriente), che pure resisterebbe sulle superfici, non si trasmette facilmente da una persona all’altra, e la Sars (Sindrome respiratoria acuta grave) si trasmette molto più difficilmente del nuovo coronavirus cinese. Quest’ultimo corre di più, e la via trasmissione da temere non è quella attraverso le superfici contaminate”. Ad affermarlo all’AdnKronos Salute è il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza. Dunque i risultati non devono suscitare particolare allarme, a parte “una normale attenzione all’igiene“, aggiunge l’esperto. “Quello che sappiamo è che questo virus corre di più rispetto alla Sars e si trasmette più facilmente da persona a persona, e da pazienti con i primi sintomi”, conclude Rezza.