Coronavirus, ambasciata Iran: “Noi sotto sanzioni, situazione non paragonabile a Italia” 

Coronavirus, ambasciata Iran: Noi sotto sanzioni, situazione non paragonabile a Italia

(Afp)

Pubblicato il: 02/03/2020 15:00

L’Iran e l’Italia, entrambi colpiti da un’epidemia di coronavirus, “condividono la necessità e l’impegno di diffondere e organizzare una corretta informazione, fare prevenzione e isolare le persone colpite. E’ però certamente vero che le evidenti politiche discriminatorie contro l’Iran come l’irreperibilità di farmaci e dispositivi medicali necessari a causa delle oppressive sanzioni Usa, le limitazioni nei voli aerei iraniani disposte da alcuni Paesi e la campagna mediatica negativa contro le politiche dell’Iran, non sono assolutamente paragonabili con la situazione italiana”. Lo afferma all’Adnkronos l’ufficio stampa dell’ambasciata iraniana in Italia a proposito dell’emergenza nella Repubblica islamica.

“Ad oggi – evidenzia l’ambasciata – i Paesi confinanti con l’Italia non hanno chiuso le loro frontiere né si sono decise limitazioni nei confronti delle compagnie aeree, mentre sono molte e già esecutive le misure restrittive adottate nei confronti dell’Iran”.

La rappresentanza diplomatica sottolinea che il Covid -19 “non conosce confini” ed è necessaria una cooperazione “efficace” tra tutti i Paesi al fine di ridurre al massimo le ricadute negative. “Alcune limitazioni e misure preventive non erano necessarie e sono stati elementi di disturbo più che di interazione efficace”, evidenzia l’ambasciata ricordando che “l’Iran con trasparenza, sin dal primo apparire del virus in Cina, il 21 gennaio ha costituito un quartier generale di controllo e contrasto con 12 basi distaccate, attivando in questa mobilitazione tutte le possibili risorse interne per gestire la situazione e le sue evoluzioni”.

“Nelle prossime settimane in Iran ci si aspetta una diminuzione della diffusione del virus” con conseguente “ripristino del controllo della situazione”, prosegue l’ufficio stampa, sottolineando che è stata mobilitata contro l’epidemia di coronavirus “una tra le più efficaci strutture sanitarie e di cura nella regione” mediorientale, con il ministero della Sanità diventato il “centro nazionale di contrasto”. Sulla situazione nel Paese, l’ambasciata a Roma chiarisce che lo “stato di allerta è stato comunicato a tutti i centri sanitari del paese” e che il governo di Teheran ha “contatti diretti” con le istituzioni sanitarie internazionali ed opera in linea con le indicazioni “dell’Oms e dell’Ihr”.

In questo quadro, prosegue l’ambasciata, le scuole di ogni livello sono state chiuse per due settimane e se necessario il blocco “verrà protratto ulteriormente”, mentre per quanto riguarda gli uffici pubblici ed i centri amministrativi “nelle prossime settimane riprenderanno normalmente le proprie attività secondo quanto previsto”.

“Come noto – si conclude la nota – non esiste ancora un farmaco o un vaccino utile a contrastare il coronavirus. Medici e virologi iraniani sono al lavoro, come i loro colleghi negli altri Paesi”.

“Soprattutto gli oppositori dell’Iran fuori dai suoi confini” mettono in circolazione “molte fake news” sul numero dei contagi e dei decessi legati al coronavirus nella Repubblica islamica, denuncia l’ufficio stampa, ricordando che “ogni giorno alle 13 viene diffuso un aggiornamento sulla situazione, le sue evoluzioni e quanto viene disposto dal portavoce del Centro di raccordo generale in seno al ministero della Sanità”.

“Molte delle voci esistenti non corrispondono affatto alla situazione reale del Paese”, sottolinea l’ambasciata, evidenziando che “la miglior fonte di informazione rimane quella governativa, attraverso i media ufficiali”, mentre “la disinformazione genera allarmismi e preoccupa gli animi, creando timori inutili e infondati, come in ogni altra parte del mondo”.

“Il Covid-19 ha colpito soprattutto Qom e Arak, mentre la sua presenza è molto ridotta nelle altre città” dell’Iran. Il coronavirus, come in tutti i Paesi colpiti, “si è diffuso dalla Cina” e fin dall’inizio l’Iran ha adottato “tutte le misure necessarie” per prevenirne la diffusione, “riuscendo nell’intento solo parzialmente, come è accaduto negli altri Stati”, prosegue l’ambasciata a Roma. “In considerazione della scarsa diffusione, il governo non ha disposto al momento la quarantena per le zone colpite, ma solo per le persone malate”, aggiunge l’ambasciata a Roma.

L’impegno messo in campo dal governo iraniano contro il coronavirus “non è finalizzato solo a garantire la salute della propria popolazione, ma si auspica possa contribuire efficacemente alla sicurezza sanitaria dell’intera regione e del mondo, nella speranza che le misure unilaterali degli Stati Uniti non costituiscano un ostacolo alla collaborazione di tutti”, afferma l’ufficio stampa dell’ambasciata iraniana in Italia a proposito dell’emergenza nella Repubblica islamica.

“E’ possibile che nel contrastare il diffondersi dell’epidemia abbia giocato un ruolo la difficile iniziale identificazione di un virus nuovo, non perfettamente conosciuto, oltre alla penuria di kit per i test dovuta alle sanzioni”, riconosce l’ambasciata iraniana pur evidenziando che “questa realtà non ha costituito per il governo e le istituzioni sanitarie del Paese una ragione per sottrarsi al proprio impegno”.