Borsa: le utilities spingono il Ftse Mib 

Piazza Affari positiva, spread in riduzione

(Fotogramma)

Pubblicato il: 04/03/2020 18:22

L’attesa di nuovi stimoli da parte delle banche centrali, si parla di un ennesimo taglio al costo del denaro europeo, permette ai listini del Vecchio continente di terminare la seduta con il segno più. In particolare evidenza a Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,91% a 21.946,03 punti, c’è il comparto delle aziende di pubblica utilità (che da sempre si caratterizzano per gli elevati livelli di indebitamento e che quindi sono destinate a capitalizzare un’eventuale riduzione del costo del denaro). Enel ha terminato la giornata con un rialzo del 5,74%, Terna con un +4,54% e l’accoppiata formata da A2A e Italgas ha rispettivamente registrato un +3,56 ed un +3,3 per cento.

Dopo una prima parte in particolare evidenza, Exor ha ritracciato i guadagni chiudendo la seduta con un +0,16%. Oggi la holding ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Covea per la cessione della propria controllata di riassicurazione statunitense PartnerRe per 9 miliardi di dollari. Per gli analisti di Equita non è da escludere l’ipotesi di una cedola straordinaria.

Nel comparto finanziario si segnala il +1,29% di Ubi Banca, il +0,71% di Poste Italiane ed il +0,4% di Intesa Sanpaolo. Lettera invece su Finecobank (-5,19%), Banco BPM (-4,34%, ancora penalizzata dalla presentazione del piano industriale), BPER (-2,59%) e UniCredit (-2,54%). Oggi il differenziale di rendimento Italia-Germania, lo spread, ha fatto registrare un calo di 3,7 punti percentuali a 165,5 punti base.

Indicazioni negative per la nostra economia sono arrivate dal Pil del quarto trimestre, sceso dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (+0,1% nei confronti del pari periodo 2018). Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, siamo in recessione tecnica anche senza il Coronavirus. “Anche nel primo trimestre 2020, infatti, diventa arduo ipotizzare una variazione congiunturale positiva, visto che partiamo nel 2020 con un Pil già negativo, con una variazione acquisita dello 0,2%”, ha detto Dona. Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, l’emergenza creata dal Coronavirus farà perdere al nostro Paese tra 5 e 7 decimi di punto di Pil. (In collaborazione con money.it)