Coronavirus, Galli: “Problema se entro Pasqua non si è invertita tendenza” 

Coronavirus, Galli: Problema se entro Pasqua non si è invertita tendenza

Pubblicato il: 06/03/2020 07:34

Non è mai stata una semplice influenza“. Così Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano e docente di Malattie infettive all’università Statale del capoluogo lombardo, in collegamento con ‘Piazzapulita’ su La7 parlando del coronavirus. “Nella stragrande maggioranza dei casi questa malattia decorre con sintomi modesti, addirittura nel bambini e negli adolescenti quasi senza sintomi e guarisce – sottolinea l’esperto – la cattiva notizia è che anche i bambini e i giovani probabilmente fanno la loro parte nell’amplificazione della malattia. Quando andiamo verso gli adulti, e ancora di più verso gli anziani, ci troviamo di fronte a una evoluzione che presenta caratteristiche che possono diventare anche estremamente critiche”. “E’ difficile dire che percentuale riguarda questo andamento critico – sottolinea Galli – è difficile stabilirlo con precisione ma rischiamo un 10-15%. Che non vuol dire che questo 10-15% sia destinato a non superare questa malattia”.

Sulla situazione sanitaria, Galli afferma: “Per quanto riguarda le regioni maggiormente colpite siamo al limite della sostenibilità, soprattutto è necessario ampliare il più possibile i letti di terapia intensiva”. “E non si formano persone da un giorno all’altro”, aggiunge.

Sulla diffusione del virus, afferma: “Certamente è un problema di cui non ci libreremo facilmente. Noi ci troviamo ora nella peggiore situazione europea e forse per primi dovremo sperimentare come possano andare le cose in una epidemia del genere e i che termini e in che modo possa ulteriormente dilagare”.

Galli ha poi commentato positivamente il provvedimento del governo sulla chiusura delle scuole e ha fatto anche un’ipotesi sui tempi: se entro Pasqua non sarà invertita la tendenza (cioè contagi veramente in calo, nessun altro focolaio in giro per il Paese o nelle aree più vicine alla ‘zona rossa’), la faccenda sarà più pesante da gestire. Se invece ci saremo riusciti entro due settimane, allora si potrà gestire assai meglio il problema. Però verosimilmente “ci possiamo aspettare la necessità di altre restrizioni”, ha sottolineato.