“Io licenziata appena partita l’epidemia di coronavirus” 

Io licenziata appena partita l'epidemia di coronavirus

Pubblicato il: 18/03/2020 15:39

di Chiara Moretti

“Cerchiamo di farci vedere tranquilli con i nostri figli, ma le preoccupazioni sono tante. Non so se più per ora o per dopo quando tutto sarà passato e mi ritroverò a cercare lavoro”. Non riesce a smettere di piangere Francesca Bendotti, ex cameriera ai piani con un contratto a tempo indeterminato, oggi disoccupata per la “drastica contrazione dell’attività lavorativa”, si legge nella lettera di licenziamento, conseguente alla diffusione dei recenti casi di coronavirus in Italia. Francesca, mamma 40enne, racconta la sua storia all’Adnkronos. “Giovedì 5 marzo sono andata all’hotel come sempre, ma dopo un’ora ci hanno chiamato e ci hanno consegnato la lettera di licenziamento. A me e ai miei colleghi”. L’ha pubblicata sui social, su Facebook, un po’ per sfogarsi e, forse, per chiedere aiuto. “La presente per comunicarle la cessazione del rapporto di lavoro in essere tra Lei e la nostra Società a seguito della cessazione dell’attività imprenditoriale – si legge nel documento dell’azienda, che svolge in appalto un servizio di rifacimento camere e facchinaggio, datato 5 marzo del 2020 e condiviso dalla ex dipendente in un post -. La forte contrazione dell’attività turistica a seguito dell’improvvisa, imprevedibile e drastica contrazione dell’attività lavorativa, conseguente alla diffusione dei recenti casi di polmonite virale (Covid-19) in Italia, ha minato alle fondamenta l’attività imprenditoriale, rendendo impossibile la prosecuzione dell’attività in essere”.

Da allora Francesca è rinchiusa, come tutti noi, nella sua casa di Acilia con la famiglia e una preoccupazione in più. “Mio marito fa il barista e anche il locale è chiuso, ma solo temporaneamente per fortuna. Ci sono i miei due ragazzi di 13 e 17 anni, la mia gioia, che ci fanno compagnia. Gli manca la partita di pallone, l’uscita con le amiche e, mi sono stupita anche io quando me l’hanno detto: vogliono tanto tornare a scuola“. Preoccupa, soprattutto, il dopo. “Tranquilli, tranquilli economicamente non siamo mai stati. Con due stipendi non alti e due figli si tirava avanti. La vita è cara, ma ce la facevamo. Ora sarà più dura perché quando finirà tutto e riprenderemo la nostra quotidianità, per me sarà difficile trovare subito un altro lavoro a 40 anni anche per la crisi che stiamo vivendo”.

“Noi abbiamo chiesto all’azienda di ritirare i licenziamenti, ma non hanno alcuna intenzione di farlo – anche per quello che è previsto dal decreto del governo su licenziamenti dopo il 23 febbraio -. Dicono che chiuderanno. Non vorrei che questa situazione del coronavirus venga strumentalizzata per ‘liberarsi’ dei lavoratori– dice all’Adnkronos Katia Della Rocca della Filcams Cgil -, per la mia esperienza sul territorio ne abbiamo avuti di casi, ma per fortuna sono rientrati”. Abbiamo provato a contattare l’azienda, ma non risponde. “Speriamo di trovare un altro lavoro” conclude Francesca che, un po’ come tutti noi, non abbandona la speranza.