Coronavirus, Salvini: “Serve cabina di regia con il meglio del Paese” 

Coronavirus, Salvini: Serve cabina di regia con il meglio del Paese

Foto Ipa/Fotogramma

Pubblicato il: 23/03/2020 10:02

Chiedo di andare domani in Parlamento per ascoltare, modificare, suggerire, emendare, collaborare. La storia insegna: in Gran Bretagna, durante la Seconda Guerra Mondiale, visto che c’era un nemico, il virus di allora si chiamava nazismo, si istituì un gabinetto di guerra dove tutti furono coinvolti e tutti fecero la loro parte, tutti furono ascoltati, finita la guerra ci si dimise, si andò a votare e il popolo scelse. Oggi in Italia mi sembra si chieda di collaborare tutti quanti ma per farlo bisogna essere in due, detto questo noi comunque abbiamo proposte”. Così Matteo Salvini, segretario della Lega, parlando dell’emergenza coronavirus ai microfoni di Rtl 102.5.

“In un paese normale – rimarca l’ex ministro dell’Interno – tutti sarebbero coinvolti in questo momento intorno al tavolo della cabina di regia e tutti porterebbero le loro sensibilità, le richieste che arrivano dai loro territori, dai sindaci e dai governatori”. Stiamo parlando di un governo tecnico? “Gli italiani chiedono che ci sia alla guida della vettura in un momento così delicato il meglio del paese. Lascio a voi giudicare se in questo momento c’è il meglio del paese, io non faccio giudizi. Noi saremmo a disposizione”, replica Salvini.

“Oggi conto di avere, a nome di tutto il centrodestra, una risposta per un incontro positivo e costruttivo -risponde il leader leghista quando gli viene chiesto se abbia ricevuto una risposta dal Colle dopo la richiesta di un incontro avanzata dalle opposizioni-. La nostra voglia è quella di collaborare, di metterci a disposizione, di andare in Parlamento che è il nostro luogo di lavoro, come il supermercato per le cassiere. Di ascoltare in Parlamento i ministri, il Presidente del Consiglio, di poter fare suggerimenti, proposte migliorative”.

“Ci sono interi settori economici come il turismo, lo spettacolo, la cultura che ci metteranno anni a riprendersi. Magari l’unica lezione che molti stanno apprendendo è che siamo l’Italia è che non dobbiamo farci più umiliare da nessuno, non voglio più sentire la parola Mes”. A chi sottolinea come i fondi europei servano all’Italia, il leader della Lega replica: “Sì, ma messo a chiare lettere che non sono a debito degli italiani perché se ci danno tot miliardi ma ce li segnano sul conto da restituire entro X alle condizioni Y, allora è una truffa, un crimine. Se qualcuno sta pensando di mettere a debito della popolazione italiana i soldi che abbiamo versato in passato e che ora ci servono mettendoceli sulla lista dei debiti da riscuotere nei prossimi anni a precise condizioni a cui dovremo sottostare, è un pensiero criminale”.