Coronavirus, Arcuri: “Pandemia senza precedenti, serve collaborazione” 

Coronavirus, Arcuri: Pandemia senza precedenti, serve collaborazione

Pubblicato il: 27/03/2020 18:56

“I dati che ci giungono dal nostro Paese ma anche da altri luoghi del mondo ci dicono quanto sia globale la crisi sanitaria che stiamo vivendo. È una pandemia senza precedenti, che colpisce i paesi più forti del mondo che progressivamente stanno adottando le stesse misure che l’Italia ha messo in campo da qualche tempo”. Lo ha detto Domenico Arcuri, commissario straordinario all’emergenza coronavirus, parlando nella sede della Protezione civile.

“In una crisi mondiale – ha sottolineato Arcuri – c’è bisogno di collaborazione, senza egoismi e particolarismi. Noi, l’Italia, sta facendo e dobbiamo fare fino in fondo la nostra parte”.

Il nostro nemico è invisibile, forte e sconosciuto. Per sconfiggerlo – ha ribadito il commissario – dobbiamo usare tutte le tre armi di cui disponiamo: la prima è la collaborazione di tutti i cittadini, che continuiamo ad implorare, affinché rispettino le misure che il governo ha messo progressivamente in campo. La prevenzione è la principale arma nelle nostre disponibilità per evitare che l’emergenza diventi ancora più vasta e il nostro nemico ancora più forte”. Si tratta di un “sacrificio straordinario” senza il quale è “molto più lungo e difficile il momento in cui riusciremo a sconfiggere questo nemico invisibile”.

La seconda arma di cui disponiamo sono i nostri operatori sanitari, che ogni giorno combattono per cercare di debellare questo nemico. Il ringraziamento che va fatto è straordinario, commosso”. Ci sono “ricercatori – ha ricordato Arcuri – così come colleghi in altri luoghi del mondo, che studiano soluzioni che spero presto possano essere inserite tra le armi che abbiamo per sconfiggere questo virus”. E “nei prossimi giorni con la regia del ministro Speranza – ha anticipato Arcuri – alcuni medici raggiungeranno le zone più colpite dal virus. Contiamo che in poco tempo i primi 300 medici volontari arrivino nelle zone più devastate“.

“Abbiamo avviato – ha poi aggiunto – un lavoro comune con le Regioni per riuscire a condividere metodi e sistemi per precisare e perfezionare la batteria di strumenti, progressivamente sempre più a disposizione, con i loro fabbisogni”. Ma “gli acquisti effettuati dal governo, dalla Protezione civile, dalla Consip e dal commissario sono e resteranno complementari, in qualche misura suppletivi, rispetto a quelli che le Regioni possono e devono fare”.

“Noi – ha ricordato – stiamo gestendo da giorni tre questioni fondamentali che sono: cercare, dovunque siano, i dispositivi e le apparecchiature che servono a combattere questa guerra, cercare di farli arrivare dove servono su tutto il nostro territorio il prima possibile e lavorare senza sosta, chiamando a uno sforzo eccezionale tutte le componenti produttive e sociali del nostro Paese, con l’obiettivo di rafforzare la filiera industriale che permetta di dipendere sempre di meno dalle importazioni”. “Dobbiamo puntare all’autosufficienza“, ha continuato Arcuri sottolineando che “lo sforzo è a 360 gradi”.

“Cerchiamo di lavorare – ha spiegato Arcuri – su un doppio binario cercando il massimo equilibrio possibile in base alle munizioni che abbiamo. Stiamo concentrando il più possibile apparecchiature e dispositivi laddove la crisi ha assunto una diffusione e una pervasività maggiore: in Lombardia, nelle regioni settentrionali e centro-settentrionali. E nel frattempo facciamo ogni sforzo per fare in modo che la crisi non si diffonda, con la stessa forza, nelle regioni meridionali del Paese”.

La Consip, ha ricordato il commissario straordinario, ha bandito in pochissimo tempo alcune gare per dispositivi e attrezzature che servono e “ha acquisito quello che il mercato ha offerto. Siamo davanti a una guerra globale, tutti cercano in ogni parte del mondo queste attrezzature e dispositivi“. “Alla luce di resoconti che ho letto sui mezzi di informazione che non hanno la caratteristica della veridicità, voglio ringraziare la Consip e tutte le persone della Consip che ci stanno dando una mano in questo sforzo straordinario che tutti stiamo facendo”.

Il commissario ha quindi riferito che “abbiamo trasferito 75 pazienti dalla Regione Lombardia in altre regioni che hanno una maggiore disponibilità di posti in terapia intensiva”.

Quanto a una possibile proroga delle misure di restrizione, ha concluso: “Il presidente del Consiglio, come tutto il governo, saprà decidere per il meglio anche in considerazione del lavoro che commissario e protezione civile fanno giorno e notte”.