Coronavirus, Oms: “Per un vaccino almeno 18 mesi” 

Coronavirus, Oms: Per un vaccino almeno 18 mesi

(Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 27/03/2020 17:37

Per un vaccino ci vorranno almeno 18 mesi. Nel frattempo, riconosciamo l’urgente bisogno di terapie per curare i pazienti e salvare vite”. Lo ha detto il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra.

“Chiediamo alle persone e ai Paesi – ha aggiunto – di astenersi dall’utilizzare terapie che non hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento di Covid-19. La storia della medicina è disseminata di esempi di farmaci che hanno funzionato su carta o in provetta, ma non hanno funzionato nell’uomo o erano dannosi”.

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I NUMERI – “Ora ci sono più di mezzo milione di casi confermati di Covid-19 nel mondo e oltre 20.000 decessi – conclude -. Sono numeri tragici, ma ricordiamo anche che ci sono centinaia di migliaia di sopravvissuti”.

IL CONTAGIO – “Sappiamo che la maggioranza dei contagi avviene da persone sintomatiche, incluse quelle che si trovano nelle primissime fasi dell’infezione” ha sottolineato Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus dell’unità malattie emergenti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). “La trasmissione, lo ribadisco, avviene attraverso goccioline di saliva e non attraverso l’aria ed è per questo che si chiede il distanziamento fra le persone”. “Penso che dobbiamo stare molto attenti alle parole che usiamo in questo momento”, ha aggiunto. “La parola ‘asintomatico’ spesso non è appropriata, perché la maggior parte degli asintomatici è stata identificata in quanto era un contatto di persona positiva ed è già dunque sotto sorveglianza sanitaria, e altrettanto spesso si tratta di persone ‘pre-sintomatiche’, perché la maggioranza sviluppa poi i sintomi”. “Molti si chiedono quando sia meglio allentare le misure di distanziamento sociale – ha aggiunto Mike Ryan, a capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Oms – molti Paesi stanno agendo cercando disperatamente di evitare il riemergere dell’infezione. Ogni Paese è in una differente posizione, la vera sfida è sapersi concentrare sulla situazione nazionale e capire dove si trova il virus: se si sa dove si trova il virus si può spezzare la catena di contagi. Per questo è importante mettere in pratica tutte le misure in differenti aree dei Paesi, anche in differenti momenti”.