Coronavirus, Ue raccoglie i dati dei telefonini 

Coronavirus, Ue raccoglie i dati dei telefonini

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Pubblicato il: 27/03/2020 15:22

La Commissione europea sta discutendo con alcuni operatori telefonici, uno per ogni Stato membro dell’Ue, per raccogliere dati, “aggregati e anonimizzati”, sulla “mobilità” degli utenti, in modo da studiare l’impatto delle misure restrittive adottate dai Paesi colpiti dalla pandemia di Covid-19 e i rischi di contagio. Lo ha spiegato Johannes Barke, portavoce della Commissione Europea, durante il briefing quotidiano con la stampa.

“I dettagli dell’iniziativa annunciata dal commissario europeo all’Industria Thierry Breton – ha detto Barke – sono ancora in corso di elaborazione, ma la Commissione ha iniziato una discussione con gli operatori telefonici sulla fornitura di dati, aggregati e in forma anonima, sulla localizzazione degli utenti di telefonia mobile”. “L’idea – ha continuato – è quella di analizzare i pattern di mobilità, ivi incluso l’impatto delle misure di confinamento sull’intensità dei contatti e quindi sul rischio di contagio. Si tratterebbe di un input proporzionato ed importante per i modelli matematici sulla diffusione del virus, e permetterebbe anche di valutare le misure adottate per contenere la pandemia negli Stati membri”.

Il Centro comune di ricerca (Jrc, il servizio scientifico della Commissione), ha continuato il portavoce, “elaborerebbe il modello matematico e i risultati verrebbero condivisi con gli Stati membri. Non ho dettagli su quale operatori parteciperanno, ma quello che posso dire è che contiamo di lavorare con un operatore per ciascun Stato membro, per avere un campione rappresentativo”.

“Ci sono discussioni su questo – ha proseguito Barke – avere un solo operatore per Stato membro significa anche che i dati, anonimizzati, non possono essere utilizzati per tracciare gli spostamenti dei singoli cittadini”. Inoltre, ha spiegato ancora, “i dati sarebbero conservati solo per la durata della crisi. Assicureremo naturalmente il rispetto del regolamento europeo sulla protezione dei dati (Gdpr) e abbiamo ricevuto un’opinione positiva del Garante europeo della privacy”. Un’iniziativa simile, a quanto hanno riportato organi di stampa, è stata già messa in campo in Lombardia, una delle aree dell’Ue più colpite dal coronavirus Sars-Cov-2.