Coronavirus Lombardia, “per riapertura piano da 3 miliardi”  

Coronavirus Lombardia, per riapertura piano da 3 miliardi

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Pubblicato il: 20/04/2020 18:41

“Nella riapertura c’è un piano ambizioso da parte di regione Lombardia, abbiamo messo in campo un piano di investimenti straordinari da 3 miliardi di euro che andrà sulle infrastrutture quindi farà ripartire l’economia attraverso le opere pubbliche”. Lo ha detto l’assessore al Bilancio di Regione Lombardia, Davide Caparini, nel corso del punto stampa sull’emergenza coronavirus.

“Da subito – ha sottolineato Caparini – metteremo a disposizione soldi veri per far ripartire i cantieri. Non c’è tempo da perdere”. L’assessore lombardo ha quindi spiegato come verranno utilizzati gli investimenti. “Non saranno solo per progetti individuati da Regione Lombardia – ha detto – ma anche per le province ed enti locali. Una parte dei 3 miliardi, 2 miliardi e 470 milioni, saranno destinati a un fondo per la ripresa economica che finanzierà opere individuate dalla Regione. 400 milioni da subito andranno ai Comuni e alle province per opere cantierabili che devono partire entro il 31 ottobre, 130 milioni saranno dedicati ad investimenti strategici”.

Quindi ha annunciato: “Riapertura significa anche riconoscere il grandissimo lavoro che il nostro personale sanitario ha fatto, lavorando 7 giorni su 7, 24 ore su 24. La Regione Lombardia raddoppierà i 41 milioni di euro che lo Stato ha deciso di stanziare per gli straordinari con 82 milioni per riconoscere un bonus a tutti coloro che hanno contribuito a combattere Covid-19″.

Inoltre, ha sottolineato Caparini, “un riscontro a questo impegno” si concretizzerà con “l’assunzione nelle fila del sistema sanitario lombardo di coloro che al termine dell’emergenza decideranno di restare con noi”. L’assessore ha anche annunciato un bonus da 10 milioni di euro per le aziende che hanno riconvertito le produzioni e oggi producono mascherine e dispositivi per la protezione di medici e infermieri in prima linea.

E, ancora, “abbiamo deciso di destinare tutti gli introiti delle multe di coloro che non hanno rispettato le ordinanze del governatore Fontana alle polizie locali o alle polizie che le hanno riscosse. E’ un giusto riconoscimento per coloro che si sono impegnati a mantenere l’ordine e a controllare che tutto fosse come previsto dall’ordinanza regionale”.

“Inoltre – ha detto Caparini – in consiglio regionale verrà discusso un altro investimento importante, ossia la ricapitalizzazione di Serravalle che per 350 milioni di euro consentirà la ripartenza. Per cui avremo il compimento di una grandissima opera come la Pedemontana lombarda. Ricapitalizziamo la società per 350 milioni per avere investimento da 2 miliardi e mezzo per completare così l’autostrada che da Meda andrà all’altezza di Brembate a connettersi sull’A4. Un’opera che inseguiamo da tempo”.

Facendo il punto sull’emergenza l’assessore ha poi osservato che “sono i tecnici nella task force di Conte, ma non solo, che definiscono i perimetri all’interno dei quali potremo muoverci. E’ evidente che il faro guida deve essere quello della salute pubblica”.

“Ci sono e ci saranno nella nostra vita delle precauzioni da adottare da qui a quando verrà identificato il vaccino – ha aggiunto – Potrebbero servici 16 o 14 mesi, sappiamo che abbiamo davanti un periodo molto lungo. Finché non ci sarà un vaccino dovremo adeguare i nostri comportamenti come abbiamo già dimostrato di sapere fare”.

Sul discorso mascherine Caparini ha sottolineato di voler dare a tutti la possibilità di averle a prezzi di mercato. “Sono fondamentali – ha detto – Regione Lombardia ha distribuito gratuitamente le mascherine ma il nostro ruolo è quello di mettere le persone in condizione di poterle comprare a un prezzo umano, di mercato e non da strozzinaggio come ci è stato segnalato, quindi di poterle trovare in farmacia o al supermercato a dei prezzi accettabili che permettano di proteggerci senza incidere troppo sul portafoglio”.

Quindi ha concluso: “Siamo quasi fuori dall’emergenza, molte aziende lombarde hanno supportato il fabbisogno di un intero Paese” per i dispositivi di protezione individuale “e loro non hanno aumentato di un centesimo il prezzo del loro prodotto. Sono state encomiabili nel garantire la produzione al miglior prezzo”.