Coronavirus: la sfida del chirurgo, ‘sportello social per orientare malati non Covid’ 

Coronavirus, la sfida del chirurgo: Uno sportello social per orientare malati non Covid

Michele Grieco

Pubblicato il: 22/04/2020 17:24

Non solo coronavirus, ci sono anche altre patologie che non possono restare indietro perché “non vanno certo in ferie se restiamo chiusi a casa”. Ecco dunque la necessità di offrire un sostegno a tutti coloro che, affetti da altre malattie, non sanno come orientarsi durante il lockdown che ha sospeso anche le visite ambulatoriali nella maggior parte degli ospedali. L’idea di Michele Grieco, che lavora presso l’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma, è stata quella di lanciare in tal senso uno sportello di supporto social. Sfruttando la sua pagina facebook di comunicazione scientifica (dott. Michele Grieco Chirurgo), il chirurgo da qualche giorno dispensa consigli e suggerimenti, del tutto gratuiti. Un successo già all’esordio: “in media ricevo una decina di messaggi al giorno. Alcuni sono dubbi banali, altri si rivolgono a me per problemi più seri, tanto che è stato consigliato loro di andare in ospedale”, afferma all’Adnkronos Grieco, specializzato in chirurgia digestiva, soprattutto chirurgia oncologica.

“Con la diffusione del virus – spiega il chirurgo generale – c’è stata la necessità di ridurre al minimo i servizi sul territorio (ambulatori specialistici, screening, accertamenti…). Tante persone con patologie diverse dal Covid, da due mesi a questa parte, hanno avuto difficoltà di accesso alle cure essenziali. Gli ambulatori sono chiusi, il medico di base fa consulenze telefoniche ma non ha così esperienza della patologia chirurgica. Così ho pensato di dare una mano”. Un gesto che lui stesso, per amore della sua professione, ritiene “doveroso”. Consigli e suggerimenti su cosa fare e dove andare a pazienti con patologie oncologiche, precisa, che non “possono ovviamente sostituire la visita specialistica”.

“Questa pandemia ha messo a dura prova tutti: popolazione e sistema sanitario. E ha prodotto anche danni collaterali, non solo economici. Quando finirà il lockdown c’è il rischio di avere un boom delle diagnosi da neoplasia dal momento che i servizi di screening sono stati rallentati o addirittura fermati. Persone, magari, con sintomi iniziali di neoplasia che ignorano e gli ambulatori chiusi non permettono loro di fare una visita. L’incidenza di queste patologie è purtroppo costante e non vanno in ferie se restiamo chiusi a casa”.

“Questa drammatica pandemia – continua il chirurgo – ci insegna l’importanza di avere un sistema sanitario pubblico efficiente, che non è dato solo da eccellenze ospedaliere che fortunatamente abbiamo, ma soprattutto dai servizi sul territorio, più vicini alla gente. Avere una macchina con il motore della Ferrari ma non le ruote, significa non poter correre verso il futuro”. Ecco perché è importante, secondo Grieco, investire su medici di base, ambulatori, servizi assistenziali: “è questo che aumenta la qualità del nostro sistema sanitario. D’altronde, è la criticità che abbiamo riscontrato proprio in questi ultimi mesi”.

Tornando alla sua iniziativa, Grieco, che in passato ha lavorato presso l’ospedale universitario di Gand, in Belgio (nel marzo 2016 si trovò a curare decine di feriti degli attacchi terroristici di Bruxelles), sottolinea che molti suoi colleghi lo hanno contattato per unirsi a lui. “Disponibilità non solo da altri ospedali di Roma, ma anche da Cosenza. Tanto che con i colleghi che si sono offerti abbiamo pensato a una pagina condivisa che possa coprire un territorio più ampio. Insomma un network utile a favore di chi è in difficoltà”.