Dalle bambole al vino, boom di marchi registrati a tema Covid-19 

Dalle bambole al vino, boom di marchi registrati a tema Covid-19

(Fotogramma)

Pubblicato il: 24/04/2020 14:21

di Antonio Atte

Dalle bambole-infermiere, “guerriere” della lotta al Covid, ai guanti ‘Coronavirus Free’; dal disinfettante ‘Coronavirus Killer’ alle magliette ‘Coronavirus Survivor’, passando per vini e antidepressivi. In tutto il mondo è boom di marchi collegati alla pandemia di Covid-19, tra potenziali opportunità di business e iniziative benefiche.

Scorrendo il database presente sul sito dell’Ufficio europeo dei brevetti, l’Adnkronos rileva che da febbraio a oggi sono stati depositati 88 marchi con la dicitura ‘Coronavirus’. Di questi, 7 sono italiani: basti pensare al logo ‘Coronavirus Wines’, concepito per “articoli di abbigliamento, scarpe, cappelleria” e “bevande alcoliche”; alla scritta ‘Fuck Coronavirus’ della 99 Idee Srl, da stampare all’occorrenza su maglioni, camicie e biancheria intima; o alla dicitura ‘Antivirus Prevention’ della Mediterranea Certificazioni Srl.

Sono stati depositati in Italia anche i marchi ‘Crownman’, “supereroe della lotta al coronavirus” che indossa una tuta da chirurgo, e ‘Coronavirus Memorial’ (“ricerche su persone scomparse; servizi online di social networking; servizi di consulenza in materia di lutto”), mentre risale al 28 febbraio la domanda di registrazione presentata da Gl Group Italia Srl, gruppo specializzato nello “sviluppo” di ristoranti orientali (un’iniziativa a scopo benefico, hanno spiegato all’Adnkronos i promotori).

Sono tanti i brand a tema Covid che arrivano dagli States. Tra questi, ‘Coronavirus Free’, pensato per guanti per visite mediche e altre attrezzature sanitarie; o le scritte ‘Coronavirus Survivor’ e ‘Coronavirus Infected’ per t-shirt e capi di abbigliamento vari.

Arrivano dagli Usa anche ‘The Coronavirus Blues’ della JayMac Pharmaceuticals (si tratta di “preparazioni farmaceutiche sotto forma di capsule in gel per ridurre i sintomi legati a problemi emotivi e psicologici”); ‘Coronavirus Made in China’; ‘Love in the time of Coronavirus’; ‘Kick Coronavirus’s ass’ (‘Prendere il coronavirus a calci nel sedere’, ndr); ‘Keep back 6 feet social distance – Coronavirus 2020’, cioè ‘mantenere la distanza sociale di 6 piedi’: avviso, anche questo, da riprodurre su maglie e cappelli.

E se dalla Danimarca arriva il disinfettante ‘Coronavirus Killer’, la Spagna risponde con ‘Las muñecas guerreras’ anti-Covid, ‘bambole guerriere’ vestite da infermiere che indossano la mascherina chirurgica. E sempre in Spagna spuntano la ‘Asociacion española de victimas de Coronavirus’ e la ‘Asociacion española de defensa de los afectados por Coronavirus covid19 y de la salud general’ (‘Associazione spagnola per la difesa delle persone colpite dal Coronavirus’).