Hong Kong, perquisizioni prima delle elezioni. Wong: “Non arrendetevi” 

Hong Kong, perquisizioni prima delle elezioni. Wong: Non arrendetevi

Immagine di repertorio (Afp)

Pubblicato il: 11/07/2020 15:58

Perquisizioni della polizia a Hong Kong a poche ore dalle primarie organizzate per questo fine settimana dal fronte pro-democrazia in vista del 6 settembre quando si voterà per il rinnovo del LegCo, il mini-parlamento dell’ex colonia britannica dove a inizio mese è entrata in vigore la contestata legge sulla “sicurezza nazionale” imposta da Pechino. Perquisiti gli uffici di un istituto di ricerche, il Public Opinion Research Institute (Pori) presieduto da Robert Chung Ting-yiu, che ha aiutato l’opposizione a organizzare le primarie. L’inizio delle operazioni di voto è stato rinviato di tre ore, si legge sul South China Morning Post che cita gli organizzatori. La perquisizione sarebbe scattata sulla base di una presunta fuga di dati che potrebbe essere collegata a un attacco hacker.

“Al via le primarie pro-democrazia!”. Joshua Wong, l’attivista diventato il ‘ministro degli Esteri’ del movimento democratico di Hong Kong, twitta nel giorno delle primarie organizzate dall’opposizione nell’ex colonia britannica in vista del voto del 6 settembre. “Questa – scrive – potrebbe essere la prima e l’ultima volta che il mio nome appare sulle schede in base alla legge sulla sicurezza nazionale. Nonostante le crescenti minacce di Pechino, gli abitanti di Hong Kong oggi daranno prova della loro determinazione per la libertà e faremo sentire la nostra voce: Non ci arrenderemo!”. In un altro tweet, il giovane attivista parla di “lunghe code” per il voto, di “quasi 34.000” preferenze espresse “solo nelle prime due ore” e insiste: Hong Kong “non si arrenderà di fronte alla tirannia e alla paura”. “L’affluenza – dice – servirà da cartina tornasole rispetto all’opposizione alla legge sulla sicurezza nazionale. Chiediamo al mondo di accendere i riflettori su Hong Kong”.