Usa 2020, Pence accetta nomination a vicepresidente 

Usa 2020, Pence accetta nomination a vicepresidente

(Afp)

Pubblicato il: 27/08/2020 08:17

Il vicepresidente degli Usa Mike Pence ha accettato formalmente la nomination da parte del Partito Repubblicano a correre come vice di Donald Trump alle elezioni presidenziali di novembre. “Accetto umilmente la vostra nomination per correre e per servire come vicepresidente degli Stati Uniti”, ha detto Pence in un discorso pronunciato davanti ad un pubblico limitato, per ragioni sanitarie, in un sito militare storico di Baltimora, nel Maryland.

Pence ha quindi detto che “l’America è la nazione dei miracoli”. Una dichiarazione che è una risposta al candidato presidente Joe Biden, che la settimana scorsa ha usato il suo discorso alla convention dei Democratici per criticare la risposta della Casa Bianca all’epidemia di Covid-19, accusando Trump di tentennare. “Continua ad aspettare un miracolo. Bene, ho una notizia per lui: non arriverà nessun miracolo”, ha detto Biden. Secondo Pence, gli Usa sono avviati ad avere un vaccino contro la Covid-19 entro fine anno.

Nel suo discorso, improntato sul binomio legge e ordine, Pence poi ha denunciato le violenze durante le proteste di strada. “Il presidente Trump e io sosterremo sempre il diritto degli americani di protestare pacificamente, ma tumulti e saccheggi non sono proteste pacifiche”, ha detto. “Avremo legge e ordine nelle strade di questo Paese, per ogni americano, di qualsiasi razza, credo e colore”, ha aggiunto.

Pence ha insistito sul fatto che l’Amministrazione sosterrà sia l’applicazione della legge che le comunità afroamericane. “Joe Biden insisterebbe su quelle stesse politiche che stanno portando la violenza nelle città americane…non sarete al sicuro nell’America di Biden”, ha continuato, attaccando il candidato democratico.

Secondo Pence, Biden taglierebbe i fondi delle forze di polizia. Il candidato democratico ha detto che intende riallocare alcuni fondi verso attività di polizia di comunità e programmi simili, sottraendoli a progetti che militarizzano le forze dell’ordine.