Ultras Lazio: “Mai allo stadio solo in mille” 

Ultras Lazio: Mai allo stadio solo in mille

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Pubblicato il: 22/09/2020 17:05

“Allo stadio in mille? No grazie. O tutti o nessuno”. Così all’Adnkronos uno dei leader degli Ultras Lazio, Franco Costantino, detto ‘Franchino’, commenta la notizia del via libera ai mille spettatori negli stadi voluto dal Governo dopo la chiusura per la pandemia. “Siamo in un momento storico particolare, ne siamo chiaramente consapevoli – spiega Franchino – ma a queste condizioni non entreremo. Non scenderemo a compromessi come biglietti a invito, estrazioni per chi deve avere accesso, sponsor, distanziamenti, orario di ingresso e di uscita. Solo la nostra curva ha una capienza di 10 mila posti, 1000 persone in tutto lo stadio è davvero ridicolo. Non andremo contro quella che è sempre stata la nostra mentalità, non ci saremo”.

“E sia chiaro, non andiamo contro quella che è una situazione di emergenza acclarata, il problema c’è, anche serio. Ma semplicemente non entreremo perché siamo ultras. Quando si potrà torneremo tutti insieme”. Una stagione esaltante quella che si è appena conclusa per la Lazio e per la propria tifoseria. Ora ne è iniziata un’altra. “Un bilancio davvero positivo – commenta Costantino – un anno partito con la maledizione della perdita del nostro leader Fabrizio (Piscitelli ndr). Nessuno avrebbe scommesso un euro su di noi. Ripartire da zero non è stato semplice, abbiamo cambiato nome contro il volere e lo scetticismo iniziale di molte persone. Ma come tutti i cambiamenti, ci sono pro e contro, chi ti rema contro e chi a favore”.

“Forse è stata proprio la perdita di Fabrizio a darci quella spinta in più per onorarlo, per portare avanti quello che aveva costruito e che aveva pensato: togliere lo striscione Irr e iniziare una nuova fase per dare continuità al passato. I risultati poi si sono visti: 5 scenografie, una più bella dell’altra”.

Il Comune di Roma vorrebbe sgomberare la sede di via Amulio perché abusiva. “Ultimamente un vero polverone è stato alzato sulla nostra sede – dice Franchino – Non vorrei essere malizioso, ma si parla di questo proprio in periodo elettorale. Il problema adesso è la sede degli Irriducibili ora Ultras Lazio? Volevo ricordare che da quella sede partono quotidianamente molte iniziative benefiche, parte la solidarietà. Per famiglie, per malati, per persone in difficoltà. Famiglie, oltretutto, non sostenute dalle nostre istituzioni. Abbiamo raccolto mascherine – quando nel primo periodo non si trovavano – e respiratori per l’ospedale di Civitavecchia e siamo anche stati premiati dal sindaco. Ora inizieremo una raccolta per donare il sangue”.

“Ci si sono delle priorità nella Capitale, è evidente. Dei gravi problemi, e di certo non può essere la nostra sede il primo pensiero della politica. Parliamoci chiaro, si tratta proprio di un problema politico per la nostra fede sempre dichiarata e mai rinnegata.”

Uno striscione, quello per il nuovo acquisto Reina, che ha fatto discutere. “Sì, ha fatto discutere loro”, risponde ancora Franchino all’Adnkronos. La nostra identità è quella, da sempre gli ultras della Lazio sono schierati. Inutile cercare sempre lo scoop, uno striscione che ha voluto dare il benvenuto al nostro nuovo portiere. Fascismo? “Non rinneghiamo nulla”, concludono gli Ultras della Lazio.