La guida della Calabria passa a Spirlì, l’ultracattolico folgorato da Salvini  

La guida della Calabria passa a Spirlì, l'ultracattolico folgorato da Salvini

(Fotogramma)

Pubblicato il: 15/10/2020 17:31

Ultracattolico e devoto della Madonna del Carmelo, contrario alla lobby gay, “alla quale pure dovrei appartenere”. Nino Spirlì, 59 anni, da Taurianova, nel Reggino, vicepresidente leghista della regione Calabria, sarà il traghettatore-reggente che guiderà la Calabria al voto per rieleggere presidente e consiglieri, dopo l’improvvisa morte di Jole Santelli. Spirlì, che si sente un intellettuale scomodo, folgorato da Salvini, in campo per riportare la bellezza nella sua Calabria, non nasconde l’emozione del momento con l’AdnKronos: “Sono sconvolto, per me era un pezzo della mia famiglia, la novità e la speranza della nostra terra”, dice parlando della “mia amica Jole, quella che ha creduto che io potessi essere al suo fianco, per la nostra regione”.

Sul passaggio di testimone, sul fatto che toccherà adesso a lui guidare la regione, fino al voto, previsto entro sessanta giorni, ammette commosso: “E’ una grande responsabilità, continuerò il suo progetto, nella strada che lei ha tracciato e abbiamo condiviso, sarà ancora una amministrazione Santelli”.

Nei giorni scorsi, il 2 ottobre, dopo le sue parole su ‘froci’, ‘negri’ e ‘zingari’, termini di cui ha rivendicato, da omosessuale dichiarato, il diritto di utilizzo, dal palco catanese della Lega, Spirlì si era attirato le ire di tanti, accusato di omofobia e razzismo. In molti avevano puntato il dito contro di lui, chiedendone la rimozione da vicepresidente della Regione proprio alla Santelli. Anche Anpi, sigle della sinistra, associazioni Lgbt, il M5S e il Pd lo avevano duramente attaccato: lui rintuzzava, accusando di censura e di regime chi lo criticava. Una bufera poi passata.

Nel frattempo, come a Taurianova, con Salvini a fianco sul palco, festeggiava il neo sindaco leghista del suo paese e ribadiva la sua devozione, con uno scapolare della Madonna del Carmine, che si stagliava tra le bandiere leghiste, messe qua e là. Da domani, come da regolamento regionale, sarà sua la poltrona di numero uno della ‘Cittadella’, dove ha sede la giunta calabrese.

(di Francesco Saita)