Lo chef Penati: “A Parigi siamo nei guai, coprifuoco non è scelta giusta” 

Lo chef Penati: A Parigi siamo nei guai, coprifuoco non è scelta giusta

Foto AFP

Pubblicato il: 15/10/2020 17:59

“Molto semplice, siamo tutti seduti per terra. Questa è la sentenza”. Risponde così all’Adnkronos lo chef Alberico Penati all’indomani delle misure annunciate da Emmanuel Macron nel tentativo di fermare la nuova ondata di contagi a causa della pandemia di coronavirus. Se per il presidente francese il coprifuoco è “pertinente”, lo chef – dal 2014 a Parigi con Penati al Baretto, una Stella Michelin, all’interno dell’Hotel de Vigny – non crede sia “la scelta giusta” e non è affatto d’accordo.

“La accettiamo” dice con amarezza dal suo ‘mondo’ a due passi dagli Champs Elysées e dall’Arco di Trionfo. Coprifuoco dalle 21. Da sabato. “Questo non è un Paese anglosassone – incalza Penati, originario della Brianza, con un passato a Londra – E’ un Paese latino. Qui non sono abituati a mangiare a tutte le ore. Non è uso e costume fare il diner alle 18”. E c’è anche il fatto che “la ristorazione ha già perso clienti alle 12”. Effetto dello smart working. “Immaginate la sera..”.

“Con le misure anti-Covid ho perso 12 coperti”, sottolinea, rivendicando come “il ristorante sia il posto in cui c’è il vero distanziamento fisico, non nelle metropolitane, dove il discorso è completamente all’opposto”. E “con quattro settimane (di coprifuoco) arriviamo a novembre, un altro anno in cui perdiamo il business vero perché la ristorazione vive di persone che fanno meeting, vive di piacere – osserva – La sola cosa che posso dire è che siamo fortunati che sono solo quattro settimane”.

Per sabato prossimo Penati ha “avuto solo cancellazioni”. “Mi ritrovo con due coperti – conclude – Si tirano le somme dopo una settimana”.