Elezioni Usa, l’enigna di Melania, al fianco del marito ma non troppo  

Elezioni Usa, l'enigna di Melania, al fianco del marito ma non troppo

(Ipa/Fotogramma)

Pubblicato il: 30/10/2020 19:03

Chi è veramente Melania Trump? A quattro anni dal suo arrivo alla Casa Bianca come first lady, la bionda e bella ex modella slovena rimane un enigma, ma proprio per questo continua ad incuriosire. Fin dall’inizio ha scelto un low profile, comparendo in pubblico più raramente di chi l’ha preceduta. I suoi discorsi, forse anche per l’accento straniero, sono pochi. E spesso l’attenzione degli osservatori si è concentrata sugli abiti, le occhiate e le foto postate sui social, alla ricerca di messaggi nascosti. Tanto che è diventato molto popolare l’hashtag #freeMelania, che evidenzia tutte le volte in cui la first lady sembra, con lo sguardo, dissentire da Trump, oppure non accetta di prendere il marito per mano.

Nata 50 anni fa a Novo Mesto, nell’attuale Slovenia, Melania Knauss è cresciuta nella Jugoslavia comunista, con il padre Viktor che gestiva una concessionaria di auto e moto, e la madre Amalija che preparava cartamodelli per vestiti. A 18 anni ha ottenuto un contratto da modella a Milano, iniziando una carriera internazionale nel mondo della moda. Nel 2001 ha ottenuto lo status di residente negli Stati Uniti e nel 2005 è diventata la terza moglie di Donald Trump, a cui ha dato un figlio, Barron, nato l’anno successivo.

Ma se questo è ormai storia, Melania rimane una personalità indecifrabile. Secondo la giornalista del Washington Post Mary Jordan, che ha scritto un libro su di lei, la first lady è una donna ambiziosa e dedita a costruire il suo mito, che esercita una forte influenza su Donald Trump ed “è molto più simile a lui di quanto appaia”. Ed a ogni tappa della sua esistenza ha rotto i ponti con i contatti della vita precedente. Dice di parlare cinque lingue fluentemente ed è laureata, ma fotografi italiani, francesi e tedeschi di quando era modella dicono che in realtà pronunciava poche parole nella loro lingua. E a Lubiana non ha terminato gli studi universitari.

A New York Trump ha presentato a tutti Melania come “supermodella”, anche se in realtà non lo era. E secondo il suo agente di allora, la relazione di Donald e Melania era iniziata prima del famoso primo incontro alla fashion week del 1998 in cui lei non avrebbe voluto dargli il numero di telefono. Melania “prende al volo le opportunità e vi dedica molti sforzi. Poi procede senza guardarsi indietro”, scrive la Jordan, secondo la quale la riservata Melania assomiglia molto al marito. “Entrambi sono combattenti che pongono la lealtà in cima a tutto”, e sono dei solitari con pochi amici. Dormono sempre in stanze separate, ma secondo le persone a loro vicine si amano, anche se vi sono momenti di freddezza.

Alla convention repubblicana che incoronò Trump candidato nel 2016, Melania fu ricordata per la gaffe di un discorso in parte copiato a Michelle Obama. E da allora è apparsa una first lady ‘riluttante’, che ha scelto di passare a New York i primi mesi della presidenza, ufficialmente per non cambiare scuola al figlio Barron a metà anno.

All’epoca si parlò anche di freddezza con Trump per le infedeltà con altre donne rivelate dai media. Secondo la Jordan, Melania ne avrebbe comunque approfittato per ottenere dal marito un nuovo contratto matrimoniale con garanzie sull’eredità e il posto nelle aziende di famiglia per Barron. Tutto questo mentre le persone vicine a Trump, compreso almeno uno dei quattro figli delle due ex mogli, la imploravano di andare alla Casa Bianca dato il suo effetto “calmante” sul presidente.

Il libro della Jordan sostiene anche che Melania abbia incoraggiato le aspirazioni politiche del marito e gli abbia consigliato di prendere Mike Pence come vice perché “si sarebbe accontentato del posto di numero 2”. Certo è che la first lady, per quanto defilata, è capace di mostrarsi determinata nel difendere le sue prerogative, come quando ha ottenuto il licenziamento della numero due del Consiglio di sicurezza nazionale, Mira Ricardel, dopo dissidi sull’organizzazione del suo primo viaggio all’estero, un tour in Africa. Ma bisogna anche dire che la sua unica iniziativa, la campagna Be Best contro il bullismo, non ha mai avuto grande slancio ed è apparsa poco credibile, di fronte all’attivismo del marito su Twitter.

Melania è apparsa certe volte criticare il marito, mostrandosi contraria a separare i bambini immigrati dai genitori, o esortando a indossare la mascherina. E alla convention dello scorso agosto ha stupito positivamente con un discorso in cui esprimeva empatia per le vittime del covid e diceva di non voler criticare gli oppositori del marito per non approfondire le divisioni. Inoltre, in quello che alcuni lessero come un rimprovero al presidente, aggiunse che forse è tempo di riflettere sulle tensioni razziali e unirsi “in maniera civile”.

Forse anche a causa della pandemia, Melania è rimasta assente per gran parte della campagna elettorale. Dopo che un precedente appuntamento era stato rinviato a causa di una tosse persistente, strascico del covid-19 che l’ha colpita insieme al marito e al figlio – “troppi americani come noi”, aveva twittato nelle settimane scorse – il suo unico comizio si è svolto in Pennsylvania giovedì. In quest’occasione, la first lady, senza mascherina e vestita con un impermeabile militare verde, ha usato tutti gli argomenti ‘trumpiani’, accusando il rivale democratico Joe Biden di voler portare avanti “un’agenda socialista”. Un voto per Donald Trump è un voto per un’America migliore”, ha detto.

E così si torna al quesito che si è posto questa estate il Washington post: “chi è veramente” Melania?”. “Le impressioni che ci permette di avere sono fugaci e contraddittorie – notava il giornale – Il che ci porta ad una sola conclusione: Melania Trump è un’enigma che lei non vuole veramente farci risolvere”.