Covid, Fauci: “Pandemia più feroce mai vista in 102 anni” 

Covid, Fauci: Pandemia più feroce mai vista in 102 anni

Fotogramma /Ipa

Pubblicato il: 10/11/2020 15:15

“Stiamo attualmente combattendo con una pandemia storica, la più feroce mai vista in 102 anni, dopo la Spagnola”. A farlo notare parlando del coronavirus Sars-CoV-2 che tiene sotto scacco il mondo è Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Disease, ente degli statunitensi National Institutes of Health (Nih), e capo della task-force anti-Covid in Usa, ospite d’onore oggi di ‘I love scienza’, una maratona di 7 ore in streaming, evento promosso dalla Fondazione De Sanctis nella Giornata mondiale della scienza voluta dall’Unesco.

“Senza la scienza – ha spiegato Fauci – non possiamo sconfiggere questa pandemia, con la scienza di certo potremo farlo. La scienza è importante in ogni aspetto della nostra vita, e diventa cruciale quando emergono nuove emergenze di salute pubblica, che richiedono scoperte e innovazione, come lo sviluppo di metodi diagnostici, terapie e vaccini”.

“Senza la scienza – ha ribadito – non si potrà fermare l’emergenza Covid-19. Le attuali misure di distanziamento possono aiutare a contenere i casi e le vittime del Sars-CoV-2, ma solo strumenti come i vaccini potranno porre veramente fine alla pandemia”. “La situazione attuale non è unica – rileva Fauci – Altre malattie che sono state una piaga per il mondo per secoli sono state sconfitte dalla scienza grazie ai vaccini, come quelli contro la poliomielite e il vaiolo e poi anche tutti i vaccini pediatrici che ogni anno continuano a salvare milioni di vite”.

“L’uso universale delle mascherine, il distanziamento sociale e altre misure di salute pubblica possono mitigare in maniera significativa lo sconcertante numero di casi e di vite perse per la pandemia Covid-19”, ha detto ancora. “Tuttavia – aggiunge Fauci – strumenti medici come i vaccini, che dipendono meno dal comportamento collettivo per funzionare, sono essenziali per fermare la pandemia. Porre fine a essa – conclude – è cruciale per ripristinare una sorta di normalità nelle nostre vite, per assicurare il benessere delle persone, e la possibilità delle società di tutto il mondo di prosperare”.