Covid, Guerra: “Basta negazionismo deteriore” 

Covid, Guerra: Basta negazionismo deteriore

Ranieri Guerra (Fotogramma)

Pubblicato il: 10/11/2020 12:55

Nella guerra a Covid-19 “non ce la caveremo mai da soli, ma ce la faremo soltanto uniti”, mettendo alla “base del nostro stare insieme il linguaggio comune della scienza” come vero antidoto “al negazionismo e al terrapiattismo: la manifestazione deteriore” di un gap di cultura scientifica che “la nostra società non può più permettersi di ignorare”. E’ il senso del messaggio lanciato da Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), intervenuto all’evento ‘I love scienza’ organizzato dalla Fondazione De Sanctis e curato dall’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in occasione della Giornata mondiale della scienza promossa dall’Unesco.

Per l’esponente dell’Oms, “l’unica speranza di uscire da questa pandemia” sono “la ricerca, la scienza e tutto ciò che il sapere, il progresso continuo e l’innovazione ci potranno fornire“. Ma non basta arrivare a una cura o a un’arma di prevenzione contro il nuovo coronavirus, avverte l’esperto. Serve anche un’operazione culturale profonda per portare la scienza al centro di un “poligono educativo di base – spiega Guerra – che possa permettere ai ragazzi di oggi, gli adulti di domani, di capire esattamente di cosa stiamo parlando, di interpretare il valore di un numero, di un tasso o di un quoziente”.

Pertanto, nella lotta a Sars-CoV-2 secondo Guerra “dobbiamo agire su due fronti: sicuramente la produzione di vaccini e terapeutici, ma anche la produzione di conoscenza, la prevenzione di tutto ciò che è la degenerazione della comunicazione” ossia “dell’atto fondamentale della socialità che è il dialogare fra noi e renderci edotti di quanto accade”.

Dobbiamo imparare a capire la scienza, esorta Guerra, perché a sua volta “la scienza ci aiuta a capire. E ci aiuta anche a sviluppare le armi che ci proteggono da questo virus come da molti altri“. Armi che sono “i vaccini, le terapie e la diagnostica”, ma che sono “anche i comportamenti, il nostro sociale”, l’opportunità di “una revisione del concetto di sviluppo e della sostenibilità di tutto quello che facciamo”.

Sars-CoV-2, evidenzia infatti il direttore aggiunto dell’Oms, “è un virus che ha tra le cause remote il cambiamento climatico, il modo in cui lo sviluppo urbanistico progredisce e ci porta sempre più vicini a riserve animali di potenziali patogeni come quelli che abbiamo visto nel recente passato” e che rivediamo ora. Perché Covid-19 “è una zoonosi, non ce lo dimentichiamo”.

“Siamo di fronte a un virus che ha caratteristiche letali – puntualizza l’esperto – Siamo quindi davanti a una sfida globale e connaturata con tutto ciò che è il comandamento primario della scienza e della ricerca e cioè la collaborazione, la messa in linea dei cervelli e delle risorse per uno scopo comune che porta a un bene comune, globale e inalienabile: la salute“. L’invito di Guerra è “cerchiamo di aggregarci, di costruire un’architettura scientifica del mondo che possa in qualche modo rispondere a sfide globali di questa entità e di queste dimensioni”.