Vaccino Covid, Magrini (Aifa): “No obbligo, campagna informativa ampia” 

Vaccino Covid, Magrini (Aifa): No obbligo, campagna informativa ampia

(Afp)

Pubblicato il: 22/11/2020 16:07

“Il 70, 75% della popolazione si dovrebbe vaccinare per non lasciare spazio al virus ma la questione va affrontata con una campagna informativa ampia, gentile, rispettosa, di un coinvolgimento che non è la scienza, la verità contro il Medioevo. Non funziona così”. Lo ha detto Nicola Magrini, direttore generale Aifa, ospite di Lucia Annunziata.

“Si è lavorato 20 anni per uscire dagli obblighi vaccinali, che erano in Unione Sovietica e in Italia – ha spiegato – e credo che aver imparato dai Paesi scandinavi e dall’Europa del nord che ci si può vaccinare per convincimento, per fiducia, per sicurezza nel fatto che serva a tutti, sia la strada migliore. Si può ipotizzare un’eventuale discussione sull’obbligo vaccinale per chi possa essere lui stesso un veicolo per quelli che dobbiamo proteggere: gli operatori sanitari, il personale delle Rsa. E’ comunque una misura delicata”.

Poi, commentando le affermazioni di Andrea Crisanti (“Senza dati, a gennaio non farei il vaccino”), Magrini ha osservato: “E’ molto spiacevole, perché non è vera la dichiarazione che si siano saltati questi passaggi, che sono le fasi di studio: non si getta discredito su un processo che se possiamo definire accelerato perché siamo in una brutta emergenza, non ci sono state né debbono esserci scorciatoie. Per quanto riguarda i processi di valutazione sono stati pienamente rigorosi. Gettare ombre di discredito penso sia una svista, probabilmente queste persone tanto esposte a volte cedono, si sbagliano, magari si ravvede e ho visto che in parte si è ravveduto”.

“E’ uscito ieri uno studio statunitense che indica che il 42% degli americani avrebbe dubbi sul vaccino – ha detto Magrini – La paura dei vaccini è un fenomeno molto ampio, definito l’anno scorso una minaccia mondiale dall’Oms, che ha radici profonde”.

“Una prima fase dei vaccini ha cambiato la faccia dell’umanità, a cominciare dall’estinzione del vaiolo, poi la polio e via via con vaccini su malattie più leggere con risultati eccellenti. Con l’aumento del numero dei vaccini – ha aggiunto – è nato questo movimento di dubbio rispetto a fenomeni anche di mercato o di un’industria che può essere ritenuta avida da questi gruppi. Va aperto un dialogo”.