Sgombero cinema Palazzo, Germano: “Attentato contro chi resiste” 

Sgombero cinema Palazzo, Germano: Attentato contro chi resiste

(Fotogramma)

Pubblicato il: 25/11/2020 16:47

Lo sgombero del Cinema Palazzo a Roma rappresenta un “attentato alla possibilità di resistere a quello che ormai resta nella nostra città, ovvero solo speculazione, malaffare, smog, situazioni di invivibilità estrema”. E’ duro l’attore Elio Germano che in un video pubblicato sulla pagina Facebook del cinema tuona contro l’operazione messa in atto questa mattina dalle autorità. “Stamattina alle 6 – esordisce Germano – sono entrati nel nuovo cinema Palazzo, con il beneplacito della sindaca di Roma, Virginia Raggi, con ingenti quantitativi di forze dell’ordine e con tante camionette che ovviamente paghiamo sempre noi per sgombrare questo spazio di libertà, uno degli ultimi avamposti di libertà resistenti nella nostra città e nel nostro Paese”.

Lo sgombero costituisce “un grandissimo attentato alla possibilità di resistere a quello che ormai resta nella nostra città, ovvero solo speculazione, malaffare, smog, situazioni di invivibilità estrema. Qualche cittadino di Roma da qualche anno cerca di resistere , proponendo un modo di vivere differente che non faccia della speculazione dell’uno contro l’altro la sua bandiera, ma che proponga qualcosa di orizzontale, di accessibile a tutti, di gratuito”.

“Quello che le istituzioni dovrebbero fare – argomenta Germano – con i soldi che gli diamo con le nostre tasse e che purtroppo siamo costretti a fare noi semplici cittadini mettendo a rischio anche la nostra fedina penale perché in queste azioni che facciamo siamo in quella pericolosa illegalità in cui non stanno le persone che si stanno mangiando la nostra città soltanto per fare quattrini”.

“Ognuno di noi – conclude l’attore – deve dare qualcosa affinché non ci sia qualcuno che sia costretto a dare tutto. Oggi stiamo tutti insieme, alla giusta distanza, ma stiamo insieme e facciamo sentire, facciamo vedere che siamo tanti di fronte al cinema Palazzo, per reclamare questo e altri spazi di libertà che ci vengono sottratti”.