Messali sold out, ristampa a gennaio ma anno liturgico inizia domenica 

Messali sold out, ristampa a gennaio ma anno liturgico inizia domenica

Pubblicato il: 26/11/2020 14:06

E’ caccia al nuovo Messale Romano, il nuovo testo sacro voluto da Papa Francesco per la celebrazione della messa. Ad accorgersi del tutto esaurito del formulario cattolico il giornalista ed esperto Maurizio Scandurra che ha lanciato l’allarme. La stessa casa editrice del messale conferma: “testo sold out”. Ma subito conforta fedeli e parrocchie: “Il testo è in ristampa e sarà disponibile da gennaio 2021”.

“Il prossimo 29 novembre si apre il Nuovo Anno Liturgico, ma in tutta Italia manca il Nuovo Messale Romano. Esaurito e introvabile, proprio come la PlayStation 5 – dice all’Adnkronos Scandurra – Com’è ormai noto, Sua Santità Francesco ha scelto la prossima domenica, con cui s’inaugura ufficialmente l’Avvento, il tempo liturgico che conduce al Natale, per dare ufficialmente avvio alle novità che riguardano la liturgia della Santa Messa – sottolinea l’esperto – Da quella data entrerà infatti in vigore il Nuovo Messale Romano, terza edizione dal Concilio Vaticano II a oggi del librone rosso che campeggia sull’altare contenente il formulario aggiornato e rivisto in alcune parti della celebrazione eucaristica, di cui ho provveduto per tempo a ordinarne un certo numero di copie da donare alla parrocchie piemontesi di cui sono abituale frequentatore senza averne ancora potuto acquistare neanche una”.

Acquisto che Scandurra intende fare “considerato anche l’elevato costo a singola copia che il testo comporta, specialmente in un momento di grave crisi diffusa in cui i sacerdoti di frontiera nei quartieri più difficili delle città italiane faticano a sfamare i poveri che aumentano ogni giorno di più: 110 euro per l’edizione base andata esaurita in pochissimo e ben 130 per quella con bordura dorata sullo spessore delle pagine che invece sino ai primi di novembre si poteva ancora trovare. Ma ieri mattina – spiega Scandurra – dopo settimane di inutile attesa, nel ricontattare le librerie incaricate cui avevo per tempo demandato gli ordini, ho fatto l’amara scoperta: librai e grossisti presi d’assalto, tutti più che sul piede di guerra, lamentano l’impossibilità di evadere le numerose richieste giunte a livello nazionale, stante anche l’imminente scadenza liturgica. E questo perché, a monte, gli addetti ai lavori dell’editoria attribuiscono alla Libreria Editrice Vaticana un madornale, potenziale errore di calcolo sul giusto quantitativo da stampare e distribuire per soddisfare in tempo tutte le richieste”.

“A complicare le cose – aggiunge Scandurra – l’editore pontificio avrebbe preannunciato in queste ore, tramite i propri canali, di riservarsi di vendere d’ora in poi il volume in via esclusiva, tagliando così la testa al toro. Dunque, chiunque lo voglia, deve chiamare Roma, cagionando di fatto un disagio incalcolabile a prelati e fedeli che per il 29 ne resteranno sprovvisti, oltre che un danno economico alle numerose librerie di settore spesso in mano a ordini religiosi che dalla vendita dei testi ricavano sostentamento per sé stessi e per le varie opere benefiche e solidali che giornalmente portano avanti. Mai avrei pensato che un testo liturgico andasse esaurito proprio come la Playstation 5. E ora i pochi che hanno ricevuto il nuovo Messale potranno adempiere alla scadenza imposta, mentre chi tra i fortunati dovesse averlo in extremis avrà poco tempo per fare propri i cambiamenti liturgici in esso contenuti, e poterli così far digerire e trasmettere al meglio ai fedeli domenica prossima”.

Anche la casa editrice, che ha pubblicato più di 50mila copie del nuovo messale della Cei, conferma che “al momento, la prima edizione è esaurita”. In particolare, la fondazione Santi Francesco e Caterina da Siena, editrice del messale, come riporta la Libreria Editrice Vaticana che lo distribuisce, informa che i”l volume è in ristampa e che, anche a causa delle complicazioni derivanti dal Covid-19, le nuove copie saranno disponibili a partire da gennaio 2021″. Interpellato dall’Adnkronos, il curatore dei sussidi liturgico pastorali della San Paolo che ha scritto il messalino e i lezionari del nuovo messale don Alessandro Amapani, parroco a Gravina di Puglia, spiega che “da settembre hanno cominciato ad ordinare il nuovo messale più o meno tutte le parrocchie”.

Perciò don Amapani, in risposta alle difficoltà di reperire il nuovo messale, consiglia di “non rifarsi alla casa editrice, che ha distribuito tutte le copie, ma di chiamare qualche libreria molte delle quali la hanno in deposito”. Il curatore del messale chiarisce ancora che “proprio perché si tratta di una nuova edizione, stamparne migliaia e migliaia di copie non avrebbe avuto senso perché potrebbe anche essere necessaria una seconda ristampa con alcuni aggiustamenti”. All’epoca la casa editrice, come dice il sacerdote, “stampò più di 50 mila copie perché era stato fatto il calcolo delle parrocchie italiane (sono quasi 26 mila) più le cappellanie ospedaliere e i monasteri. Almeno una copia è arrivata a tutti”. Poi naturalmente ci sono parroci che hanno diverse realtà parrocchiali a carico e in questo caso occorrono più copie data la dimensione del volume.

Il curatore del messale si sofferma poi sulla novità nella messa che interesserà tante parrocchie dal 28: “Quasi tutta Italia, da sabato sera, e il 29, prima domenica di Avvento, adotterà la nuova traduzione in italiano del messale romano. L’obbligo, in termini concreti, decorre dalla Pasqua 2021 ma molte diocesi lo adotteranno già nel fine settimana. La Campania, la Calabria, la Sicilia, un po’ tutto il Sud ha deciso di partire sabato sera, ma è anche naturale perché da sabato entriamo nel nuovo anno liturgico con i Vespri di Avvento”.

I fedeli saranno pronti? “Le novità nelle risposte dei fedeli sono pochissime – osserva don Amapani – perché si è fatta la scelta di non traumatizzare nelle risposte, anche perché le risposte erano già state revisionate nel messale dell’83 perciò le formule dell’Assemblea rimangono, ci sono piccole aggiunte ma sono pochissime sostituzioni”. La più nota è quella del Padre Nostro che cambierà da ‘Non ci indurre in tentazione’ a ‘Non abbandonarci alla tentazione’.

(di Veronica Marino ed Elena Davolio)