Vaccini Covid, Oms: “Con primi non spariranno i superdiffusori 

Vaccini Covid, Oms: Con primi non spariranno i superdiffusori

(Sfp)

Pubblicato il: 27/11/2020 20:39

I futuri vaccini anti-Covid non riusciranno, in un primo momento, a sradicare il Coronavirus perché mentre – nella prima fase – verranno somministrati ai gruppi prioritari, continueranno ad esserci le persone note come ‘superdiffusori’. A sottolinearlo è l’Oms, da Ginevra. “Speriamo che il vaccino serva per tenere sotto controllo la trasmissione del virus, ma finché non sapremo come funzionano nella vita reale o abbiamo maggiori dettagli sul modo in cui il virus si trasmette, non possiamo pensare che con l’arrivo del vaccino si potrà sradicare il virus”, ha segnalato il Direttore delle Emergenza Sanitarie dell’Oms, Michael Ryan. Per questo motivo, è molto importante definire “molto bene” i gruppi di popolazione che devono essere vaccinati, concentrandosi su quanti partecipano maggiormente al processo di trasmissione del virus. “Bisogna essere molto cauti, perché se esiste un possibile superdiffusore, si rischia una trasmissione malgrado la campagna di vaccinazione”.

TASSO IMMUNIZZAZIONE PER FRENARE PANDEMIA – Circa il 60-70% della popolazione deve essere immunizzata contro il Coronavirus per ridurre le infezioni. Il tasso percentuale è emerso attraverso lo studio di una serie di modelli, stando a quanto annunciato oggi da Katherine O’Brien, dell’Oms. Tuttavia, ha aggiunto da Ginevra, l’effettivo tasso di immunizzazione necessario per frenare questa pandemia emergerà più chiaramente una volta che si saprà di più sui vaccini al momento oggetto di test. “E’ veramente importante ottenere più informazioni”, ha aggiunto, precisando che non si tratta solo di sapere quanto efficacemente i vaccini riescano a prevenire il Covid-19, “ma anche quanto riescano a impedire che il virus si annidi in gola e nel naso di pazienti asintomatici e quanto prevengano il contagio tra persone”.

“NON ABBASSATE LA GUARDIA” – “Tutti i Paesi devono restare vigili, non abbassate la guardia”. Il monito arriva dall’Oms, che esorta proprio in una fase in cui i numeri delle infezioni scendono a ricordare che “non è ancora finita”. “Se si è in presenza di un aumento” dei casi, “bisogna agire in modo rapido e deciso”, ha dichiarato Maria Van Kerkhove, che ha poi citato i casi dei tanti Paesi che hanno dimostrato che la pandemia “può essere riportata sotto controllo”.

I TEST – “Il Covid 19 è una pandemia incostante. Tutti i Paesi ne sono stati colpiti, ma non tutti nello stesso modo. Il 70% dei casi e dei decessi è concentrato in appena quattro paesi” dice Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms. “Continuiamo ad avere bisogno – ha poi sottolineato nel corso del briefing dell’Oms – di un maggior numero di test facili da usare, a buon mercato, affidabili e rapidi, in modo da poter curare i pazienti affetti da Covid-19 e rintracciare i contatti”. “Mentre i vaccini vengono messi a punto, i test continueranno a svolgere un ruolo vitale – ha aggiunto – Inizialmente, operatori sanitari, anziani ed altri gruppi a rischio avranno la precedenza per la vaccinazione”. “Circa la metà di tutti i casi e i decessi di Covid 19 sono concentrati in appena quattro paesi e quasi il 70% dei casi e dei decessi viene registrato nei 10 paesi in cima alla lista”, ha successivamente precisato l’Oms, con riferimento alle dichiarazioni del segretario generale.