Nuovo Dpcm Natale, Locatelli: “Mantenere zona rossa, arancione e gialla” 

Nuovo Dpcm Natale, Locatelli: Mantenere zona rossa, arancione e gialla

Pubblicato il: 29/11/2020 21:06

Italia divisa in zona rossa, arancione e gialla anche dopo Natale. Il nuovo dpcm, che il premier Giuseppe Conte varerà all’inizio di dicembre, non modificherà l’impostazione ‘colorata’ delle regioni. “Credo sia opportuno mantenere la stratificazione nei 3 profili fin dopo il periodo Natalizio, il periodo che ci accingiamo a vivere ha potenzialità di rischio troppo elevate per pensare a ulteriori abbassamenti delle misure di mitigazione”, dice Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, a Che tempo che fa. “Gli indicatori elaborati hanno la funzione di diversificare il profilo di rischio delle regioni e lo fanno sia in senso peggiorativo che migliorativo, in quest’ultima direzione si usa sempre il criterio della massima cautela. Per Lombardia e Piemonte è stato approntato esattamente a questo principio, essere in fascia arancione impone ancora significative restrizioni, basti pensare ai ristoranti chiusi”, dice.

“Stiamo osservando spiragli di luce dopo un periodo di tenebre profonde. Questi spiragli devono illuminare le coscienze. I numeri sono in miglioramento, domenica scorsa eravamo al 15% di tamponi positivi, in terapia intensiva entravano 43 persone in più e oggi siamo a -6. Sono calati anche i ricoveri in area ospedaliera. Non deve però passare il messaggio ‘è finito tutto'”, aggiunge Locatelli.

Da domani, in Lombardia -zona arancione- si torna alla didattica in presenza anche in seconda e terza media. “La scuola è uno dei luoghi più sicuri, il contributo della frequenza scolastica ai contagi è stato assolutamente marginale. Credo che la scuola sia una delle priorità a cui dare maggiore attenzione e da tutelare al massimo. Nella zona arancione, tra l’altro, non c’è didattica in presenza per le scuole superiori”, spiega.

Capitolo Natale: “Credo che non mancherà la sensibilità a chi ha titolo e onere di decidere per contemperare una tutela degli incontri con gli affetti più cari. Si parla di affetti più cari, non di apertura indiscriminata. Io mi siederei a tavola con un totale di 6 persone, me compreso”, dice rispondendo ad una domanda sul cenone. “Questo sarà un Natale significativamente diverso da tutti gli altri, il primo e speriamo l’ultimo. Dovremo dimenticarci il cenone con 20-30 familiari, le feste in piazza e i concerti. E’ qualcosa che quest’anno non è compatibile con i numeri dell’epidemia: ci sono anche oggi 20mila positivi e 540 persone che hanno perso la vita”, afferma, prima di soffermarsi sulla “questione degli impianti sciistici” che “merita una riflessione specifica. Nessuno vuole sottovalutare l’importanza delle attività economiche per tutte le persone che vivono di turismo invernale e collegato all’attività sciistica, però credo che il messaggio della cancelliera Merkel, di un’Europa che riesce a dare una risposta univoca per tenere gli impianti chiusi sia di particolare valore. Stiamo combattendo una serie di battaglie per tutelare la salute”.