Nuovo Dpcm, alberghi: “Così molti non apriranno” 

Nuovo Dpcm, alberghi: Così molti non apriranno

(Fotogramma)

Pubblicato il: 03/12/2020 15:16

I divieti agli spostamenti tra regioni e anche tra comuni nei giorni clou (25, 26 dicembre e 1 gennaio), previsti dal nuovo Dpcm per l’emergenza covid 19 penalizza ulteriormente il turismo non solo in montagna ma anche nelle città d’arte e in altre località. A sottolinearlo è la vicepresidente di Confindustria Alberghi Maria Carmela Colaiacovo. “E’ stata fatta una scelta precisa che questo settore non deve lavorare, – afferma all’Adnkronos – l’albergo deve stare aperto senza attività e gli alberghi chiuderanno, -afferma con convinzione Colaiacovo – molti imprenditori faranno la scelta di chiudere”.

“Noi siamo persone serie e siamo offesi per il modo con cui veniamo trattati: parlare di ospiti con il ‘room service’ (con il servizio in camera) e cose del genere calpesta la dignità degli imprenditori che in questi mesi hanno lavorato con serietà, grande capacità, sacrificio e senso di responsabilità”, aggiunge parlando del nuovo Dpcm che dispone, tra l’altro, il servizio in camera negli alberghi per la cena di Capodanno. “Il governo mettesse i divieti che vuole ma conoscere le dinamiche del lavoro è un’altra cosa perché si entra a gamba tesa nel lavoro delle persone”. “Fare il servizio in camera la notte di Capodanno per un albergatore – spiega l’imprenditrice – significa aumentare notevolmente i costi, ovvero camerieri che portano la cena in camera agli ospiti con i carrelli, le cloche e quanto altro in ogni camera da letto. E’ impossibile!” esclama l’imprenditrice.

Capitolo ristori: “La copertura di quelli finora stanziati per il settore turistico, non raggiunge neanche il 10% delle perdite di fatturato. Abbiamo ingenti perdite secche e inoltre, la parte fiscale pende sulle nostre imprese che non è stata risolta, perché i sindaci seguitano a chiederci la tassa sui rifiuti per servizi non erogati. Nessuno ha tolto la Tari…abbiamo anche il tetto agli aiuti di Stato di 800 mila euro e, se rimane questo tetto, tanti gruppi alberghieri non potranno usufruire della esenzione dal pagamento della Imu”.

“Il governo deve affrontare con serietà il problema ristori e accendere un faro serio sul settore. – prosegue – Questo è il problema. Siamo stati interpellati con varie audizioni ma alla fine non veniamo presi in considerazione e questo lascia l’amaro in bocca”.