Navalny: “Io avvelenato da agenti Fsb con ok del Cremlino” 

Navalny: Io avvelenato da agenti Fsb con ok del Cremlino

(Afp)

Pubblicato il: 14/12/2020 16:25

Una squadra di agenti clandestini dell’Fsb ha tentato di uccidere, avvelenandolo, Alexei Navalny, con il via libera del “livello più alto del Cremlino”. E’ lo stesso leader dell’opposizione russa a rivelarlo in un video postato su Youtube, denunciando che la squadra aveva cercato altre due volte di avvelenarlo con l’agente nervino Novichok, tentativi che non riuscirono perché il dosaggio utilizzato si era rivelato insufficiente. Gli agenti avevano ricevuto indicazioni di non eccedere con la sostanza chimica, perché una morte istantanea avrebbe suscitato troppi sospetti, aprendo facilmente la strada alle indagini.

Nel video, il blogger – avvelenato il 20 agosto scorso su un aereo appena decollato da Tomsk, in Siberia, e diretto a Mosca – cita dati telefonici e liste passeggeri che proverebbero il coinvolgimento della squadra dell’Fsb nei tre tentativi di avvelenamento, l’ultimo dei quali quasi riuscito. Alle indagini a sostegno del lavoro di Navalny ha partecipato l’organizzazione investigativa indipendente Bellingcat.

Due giorni dopo essere stato ricoverato in coma in un ospedale della Siberia, dietro pressione internazionale, il leader dell’opposizione russa era stato evacuato in Germania e trasferito in un ospedale di Berlino, dove gli esami tossicologici avevano provato l’avvelenamento con il Novichok.

Il sito investigativo Bellingat cita “voluminosi” dati telefonici e di viaggio dai quali emergerebbe che la squadra dei servizi segreti russi, eredi del Kgb, seguiva il blogger sin dal 2017 e che l’operazione sarebbe stata avviata dopo la sua annunciata intenzione di partecipare alle presidenziali contro Putin.

Gli agenti lo avrebbero seguito in oltre 30 destinazioni e avrebbero tentato di avvelenarlo una prima volta nel luglio scorso, quando Navalny si era recato per un viaggio di piacere a Kaliningrad insieme alla moglie Yulia. Il mese successivo Navalny volò in Siberia per la sua campagna a sostegno dei candidati anti Cremlino alle elezioni per la Duma: al ritorno, sul volo da Tomsk a Mosca si sentì male e l’aereo a bordo del quale si trovava fece un atterraggio d’emergenza a Omsk.

All’operazione avrebbero preso parte tre agenti dell’Fsb che seguirono il blogger prima dalla capitale a Novosibirsk e poi a Tomsk, mentre almeno altre cinque sono stati di supporto alla missione, alcuni dei quali si sono trasferiti a Omsk, dove Navalny è rimasto ricoverato per due giorni prima di essere portato a Berlino. Il Cremlino ha sempre negato ogni coinvolgimento.