‘C’è una veste bianca anche per noi’, storie di chi ha conosciuto la pandemia  

'C’è una veste bianca anche per noi', storie di chi ha conosciuto la pandemia

Pubblicato il: 17/12/2020 14:41

C’è una veste bianca anche per noi (pag. 130; Euro 10,00) il nuovo volume edito dalla Libreria Editrice Vaticana – Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, a firma di Vittore De Carli, “non è un libro da leggere, da studiare”, o per imparare a “fare” qualcosa. Questo “è un libro per conversare”. Per avviare un dialogo, per creare e coltivare un’amicizia, per seminare domande e risposte, per cercare insieme “una sapienza più alta, un pensiero più umile, una preghiera più sincera”. Per scoprire, insieme, che “c’è una veste bianca anche per noi”. Così l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, metropolita di Lombardia, scrive nella prefazione al volume. Si tratta di un testo che raccoglie le storie di sedici persone che hanno contratto il coronavirus. Sedici storie che hanno nell’esperienza della malattia il denominatore comune.

Quelle sedici persone – padri e madri di famiglia, professionisti e operai, medici e infermieri, laici ma anche preti e, fra loro, pure un vescovo, quello di Cremona – sono innanzitutto dei testimoni. C’è chi è guarito e ha potuto raccontare a De Carli la sua esperienza in prima persona. La “grande tribolazione” è la pandemia di coronavirus che nella primavera del 2020 ha avuto in Lombardia l’epicentro italiano: e sono tutti lombardi, quei sedici (e c’è pure chi viene dalla “zona rossa” di Lodi), anche se le loro storie assumono un valore che supera ogni confine e appartenenza. Incontrati camminando “nella compagnia” di amici e familiari, di medici, infermieri, cappellani. E di Dio. Ecco: la famiglia e la fede sono i due appigli sicuri nella prova della malattia che queste storie restituiscono. Messi a dura prova, certo. Ma alla fine affidabili. Solo la malattia e la guarigione del vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, e il sacrificio di Gino Fasoli – medico in pensione rientrato in servizio per aiutare i colleghi in emergenza, e ucciso dal virus – hanno avuto una qualche risonanza mediatica. Per il resto: nel libro si incontrano madri e padri, lavoratori, pensionati, sacerdoti, persone diversamente abili, volontari, tutti ignoti al circo mediatico. E dello stesso Fasoli sono offerti tratti e pagine inediti.

A proposito dei volontari: l’impegno nell’Unitalsi, della cui Sezione Lombarda è presidente De Carli, è uno dei tratti che accomuna persone e storie narrate in queste pagine. Ebbene: nel 2021 l’Unitalsi Lombarda celebra i suoi cent’anni di vita. Farlo nello scenario drammatico di questa pandemia diventa – anche con l’aiuto del libro di De Carli – un’occasione per approfondire e rinnovare l’identità e la missione dell’Unitalsi. La sua testimonianza di carità, servizio, prossimità. Ed è emblematico che De Carli abbia voluto dedicare il libro ad una persona che ha vissuto l’amore per gli ultimi nel nascondimento e fino al dono totale di sé: don Roberto Malgesini, il prete della diocesi di Como ucciso il 15 settembre 2020 da uno dei poveri che aiutava. Lui, la sua “veste bianca”, l’ha indossata ogni giorno senza che nessuno se ne avvedesse. Ed è una nuova testimonianza, a illuminare il cammino di ciascuno alla scoperta che davvero “c’è una veste bianca anche per noi”.