Mamma Rosetta: “Quattro prigioni in tre mesi, quanto dolore povero figlio mio” 

Mamma Rosetta: Quattro prigioni in tre mesi, quanto dolore povero figlio mio

Rosetta Ingargiola

Pubblicato il: 18/12/2020 11:43

dall’inviata Elvira Terranova

“Mio figlio Pietro ha cambiato quattro prigioni in tre mesi? Che dolore, che strazio. Per fortuna è tutto finito e dopodomani lo potrò finalmente abbracciare”. Rosetta Ingargiola, 74 anni, è la madre del comandante del peschereccio ‘Medinea’ Pietro Marrone. Per 43 giorni ha dormito nella tenda davanti al Montecitorio per chiedere l’a liberazione dei 18 pescatori. Ieri la grande notizia. E oggi è tornata in aula consiliare con il viso truccato e i capelli freschi di parrucchiere. “Vedete, sono rinata”, dice arrivando. Poi il viso si incupisce quando la cronista le svela che il figlio è stato portato in 4 diverse carceri e che spesso li tenevano al buio. Rosetta ha sentito il figlio ieri sera poco prima della partenza. “Poi l’ho richiamato nella notte – dice – ma non ha risposto, forse è impegnato al timone della barca”. La notte scorsa Rosetta Ingargiola non ha chiuso occhio. “Ho preparato la natività e ho accesso la luce, perché ieri finalmente si è riaccesa la luce a casa mia – spiega – l’albero lo farò solo questa sera. Ma in tempo per l’arrivo di Pietro”.

Il figlio Pietro Marrone ha 46 anni e vive spesso a casa della madre. “E’ single- racconta la donna – e quando non lavora resta a casa mia”. L’ho cresciuto io da sola, insieme con il fratello Gaspare che è morto più di 20 anni fa a 23 anni per un naufragio. Anche lui andava per mare. “E non volevo che anche lui morisse – dice – non avrei sopportato tanto altro dolore”. Rosetta è serena perché ha visto le foto di Pietro. “Non l’ho visto molto sciupato – spiega – ma lo potrò dire solo quando lo riabbraccerò finalmente, non vedo l’ora”.

Sul trucco che oggi ha deciso di sfoggiare, Rosetta Ingargiola spiega sorridendo: “Mi sono fatta bella per mio figlio – racconta -mi sento cambiata. E adesso non vedo l’ora di poterlo abbracciare, lo accarezzerò a lungo, lo coccolerò, lo guarderò. E lo bacerò. Sarà un momento bellissimo. Lo vedrò dopo più di tre mesi, infiniti”. Ma cosa vuole dire essere la madre di un pescatore? E di un comandante? “E’ difficile – dice – rischia ogni giorno la vita in mare ma è la sua vita e lui è felice. Però è un tormento”. Infine, Rosetta Ingargiola vuole ringraziare “innanzitutto il Signore, poi il premier Conte e il governo. A volte perdevo la speranza, ma ieri si è accesa la luce. Mio figlio”.