Covid Lombardia, accordo con medici famiglia: premi a chi vaccina di più 

Covid Lombardia, accordo con medici famiglia: premi a chi vaccina di più

Afp

Pubblicato il: 08/01/2021 12:08

Accordo Regione Lombardia-medici di famiglia sulle vaccinazioni anti Covid, previsto anche un premio per chi vaccinerà di più. Dopo i confronti dei giorni scorsi, con la sigla dell’accordo i camici bianchi di base avranno un ruolo significativo nell’immunizzazione della popolazione generale a partire dalle prossime settimane, con la disponibilità del vaccino Moderna. Fra i punti salienti dell’accordo, la possibilità di procedere con le somministrazioni non necessariamente negli studi medici, ma anche e soprattutto in strutture esterne in collaborazione con enti locali, Ats e cooperative della medicina generale presenti sul territorio e la previsione di un sistema di premi che scattano al raggiungimento di obiettivi di copertura.

Missione vaccinare il più possibile e in maniera efficiente i lombardi. In pratica, a partire da quando il medico assicura una copertura vaccinale pari al 20% degli assistiti (in particolare fragili e cronici) vengono riconosciute “delle aree di risultato economico”, una sorta di incentivi. E’ questo uno degli aspetti previsti nel testo dell’accordo firmato oggi con le rappresentanze sindacali dei medici di famiglia. Le Ats definiranno al più presto un accordo aziendale che contenga i dettagli, dalle tempistiche alle risorse. La premialità è stata definita indicativamente intorno a 1.500 euro al raggiungimento del primo livello di risultato.

Nell’accordo è previsto anche l’avvio di una serie di riunioni del tavolo fra Ats e rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di famiglia, che si incontreranno a cadenza quindicinale per monitorare l’andamento delle attività di immunizzazione. Altra missione importante affidata ai medici di famiglia riguarda anche le Rsa: il supporto alla somministrazione dei vaccini anti Covid nelle strutture socio sanitarie e sanitarie che manifestano difficoltà nel garantirla nei tempi previsti dalla Direzione generale Welfare e concordati con le Ats. L’adesione del medico a questa attività è volontaria e conseguente alla rilevazione dei bisogni da parte dell’Ats.