Recovery, ecco bozza da 220 miliardi inviata ai ministri 

“È stata appena inviata a tutti i ministri, come da impegni assunti nel corso dell’ultimo incontro, la nuova bozza del Recovery Plan, rielaborata all’esito del confronto con le forze di maggioranza sulla base delle varie osservazioni critiche da queste formulate. Il Consiglio dei Ministri è pertanto fissato domani alle ore 21.30″. Così in una nota inviata dalla presidenza del Consiglio.

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“Abbiamo consegnato al Presidente Giuseppe Conte la nuova bozza del Recovery Plan. In oltre 170 pagine sono esposte le strategie, i progetti, le risorse per far ripartire l’Italia. Ora nel Governo, in Parlamento e nel Paese si apre la fase di analisi, miglioramento, decisione”, ha annunciato dal canto suo con un tweet il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

La bozza

“Le risorse complessivamente allocate nelle sei missioni del Pnrr sono pari a circa 210 miliardi. Di questi 144,2 miliardi finanziano ‘Nuovi progetti’, mentre i restanti 65,7 miliardi sono destinati 31 a ‘progetti in essere’ che riceveranno, grazie alla loro collocazione all’interno del PNRR, una significativa accelerazione dei profili temporali di realizzazione e quindi di spesa”, si legge nella bozza del Recovery.

“Il governo, sulla base delle linee guida europee per l’attuazione del Piano, presenterà al Parlamento un modello di governance che identifichi la responsabilità della realizzazione del Piano, garantisca il coordinamento con i ministri competenti a livello nazionale e gli altri livelli di governo, monitori i progressi di avanzamento della spesa”, si afferma nel testo. “Next Generation EU è una svolta europea. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza richiede una svolta italiana, nella programmazione e nell’attuazione degli investimenti, che segni una discontinuità decisiva per lo sviluppo sostenibile, la digitalizzazione e l’innovazione, la riduzione dei divari e delle diseguaglianze”.

“Nella nuova versione del Piano, il significativo aumento di risorse relative alla cultura e al turismo non corrisponde solo all’esigenza di sostenere gli ambiti più colpiti dagli effetti del Covid-19, al fine di recuperare il potenziale di crescita. NGEU non è solo un progetto economico e ambientale. È un progetto culturale europeo che qualifica gli obiettivi di sostenibilità dello sviluppo. L’investimento strategico in tutta la catena del valore della cultura e del turismo, è essenziale per diffondere lo sviluppo sostenibile a livello territoriale, per realizzare l’inclusione sociale dei giovani attraverso le industrie culturali e creative e l’attività sportiva e per accompagnare il risanamento delle aree urbane e la ripresa delle aree interne”, prosegue il documento.

Missioni e linee di intervento

“Il PNRR si articola in 6 Missioni, che a loro volta raggruppano 16 Componenti funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del governo. Le Componenti si articolano in 47 Linee di intervento per progetti omogenei e coerenti”, si legge.

“I singoli Progetti di investimento -viene spiegato- sono stati selezionati secondo criteri volti a concentrare gli interventi su quelli trasformativi, a maggiore impatto sull’economia e sul lavoro. A tali criteri è stata orientata anche l’individuazione e la definizione sia dei ‘progetti in essere’ che dei ‘nuovi progetti’. Per ogni Missione sono indicate le riforme necessarie a una più efficace realizzazione, collegate all’attuazione di una o più Componenti”.

“Le sei Missioni del PNRR rappresentano aree ‘tematiche’ strutturali di intervento: Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca; Inclusione e coesione; Salute”.

Sanità

Sono confermati i fondi (già aumentati) per la Salute che arrivano a 19,72 miliardi. Di questi 7,9 vanno per ‘Assistenza di prossimità e telemedicina’ e 11,82 per ‘Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria’. “La prima componente, ‘Assistenza di prossimità e telemedicina’, mira a potenziare e riorientare il SSN verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria; a superare la frammentazione e il divario strutturale tra i diversi sistemi sanitari regionali garantendo omogeneità nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza – ‘LEA’; a potenziare la prevenzione e l’assistenza territoriale, migliorando la capacità di integrare servizi ospedalieri, servizi sanitari locali e servizi sociali”.

“La missione è divisa in 2 componenti ed è focalizzata su due elementi: il primo è su un cambio di paradigma nell’assistenza sociosanitaria basato sullo sviluppo di una rete territoriale che consenta una vera vicinanza alle persone secondo un percorso integrato che parte dalla ‘casa come primo luogo di cura’, per arrivare alle ‘Case della comunità’ e quindi alla rete ospedaliera; il secondo elemento è dato dall’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del SSN”.

“La seconda componente, ‘Innovazione dell’assistenza sanitaria’, è finalizzata a promuovere la diffusione di strumenti e attività di telemedicina, a rafforzare i sistemi informativi sanitari e gli strumenti digitali a tutti i livelli del SSN, a partire dalla diffusione ancora limitata e disomogenea della cartella clinica elettronica. Rilevanti investimenti sono quindi destinati all’ammodernamento delle apparecchiature e alla realizzazione di ospedali sicuri, tecnologici e sostenibili”

Digitalizzazione

Per il capitolo ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura’ sono 46,18 i miliardi. Nel dettaglio: digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella P.A. 11,45 miliardi; digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo 26,73 miliardi e per turismo e Cultura 8 miliardi.

Rivoluzione verde

Per il capitolo ‘Rivoluzione verde e transizione ecologica’ si conferma lo ‘spicchio’ più cospicuo con 68,90 miliardi. Un totale così suddiviso: per ‘Impresa Verde ed Economia Circolare’ 6,30 miliardi; per ‘Transizione energetica e mobilità locale sostenibile’ 18,22 miliardi; per ‘Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici’ 29,35 miliardi; per ‘Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica’ 15,03.

Mezzogiorno

“Il PNRR, attraverso un approccio integrato e orizzontale, mira all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, all’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno. Tali priorità non sono affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma perseguite in tutte le missioni del PNRR”, prevede la bozza del documento che indica “Donne, giovani e Sud” come “le tre priorità trasversali”.

Mobilità

Sono 31,98, emerge, i miliardi per il capitolo ‘Infrastrutture per una mobilità sostenibile’. Fondi così suddivisi: per ‘Alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale’ 28,30 miliardi e per ‘Intermodalità e logistica integrata’ 3,68 miliardi.

Ricerca

Per ‘Istruzione e ricerca’ sono 28,49 i miliardi previsti nella bozza del Recovery. Di questi 16,72 per ‘Potenziamento delle competenze e diritto allo studio’ e 11,77 per il punto ‘Dalla ricerca all’impresa’. Sono invece 27,62 i miliardi previsti per ‘Inclusione e coesione’: 12,62 per ‘Politiche per il Lavoro’; 10,83 per ‘Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore’; 4,18 per ‘Interventi speciali di coesione territoriale’.

Turismo

Il piano “mira ad incrementare l’attrattività del sistema turistico e culturale del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, la formazione ed il potenziamento delle strutture ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici e il finanziamento dei progetti dei Comuni per investimenti su luoghi identitari sul proprio territorio (inclusi interventi sul patrimonio artistico-culturale di Roma in occasione del Giubileo)”.