Caso Shalabayeva, giudici: “Fu rapimento di Stato”  

“L’espulsione e il trattenimento di Alma Shalabayeva rappresentano un unicum nella storia giudiziaria italiana nella quale il collegio non rintraccia né elementi di ordinarietà né di approccio burocratico, ma, al contrario individua chiari segnali di eccezionalità e di straordinario accanimento persecutorio. In definitiva, secondo un’appropriata definizione di commento a questa storia, avvenne un ‘rapimento di Stato'”. E’ quanto si legge nelle motivazioni della sentenza con cui i giudici di Perugia lo scorso 14 ottobre hanno condannato tutti gli imputati nel processo per la vicenda dell’espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia avvenuta nel 2013.

Per questa vicenda in particolare l’ex capo della Squadra Mobile di Roma ed ex questore di Palermo Renato Cortese e l’ex capo dell’ufficio immigrazione ed ex capo della Polfer Maurizio Improta sono stati condannati a 5 anni per sequestro di persona.